Home Economy Il caso “dubbioso” di Vera Fiorani, commissario straordinario per otto opere e amministratore delegato di RFI

Il caso “dubbioso” di Vera Fiorani, commissario straordinario per otto opere e amministratore delegato di RFI

Il caso “dubbioso” di Vera Fiorani, commissario straordinario per otto opere e amministratore delegato di RFI

Commissario straordinario per otto opere e, allo stesso tempo, amministratore delegato di RFI. E’ il caso dubbioso di Vera Fiorani che ricopre la carica di commissario per il collegamento ferroviario stazione di Bergamo – Aeroporto Orio al Serio, indicata dal Governo “come opera da realizzare con la nomina di un commissario straordinario”.

Il deputato Devis Dori solleva dubbio di incompatibilità

A sollevare il dubbio di incompatibilità è il deputato di Europa Verde, Devis Dori, che a True-News.it spiega: “il decreto legislativo 39 del 2013 contiene le norme generali relative ai regimi di incompatibilità, compresi quelli dei commissari straordinari del Governo. Dal combinato disposto degli articoli 11 e 1 del decreto è evidente che il ruolo di amministratore delegato di un organismo di diritto pubblico, qual è Rfi, è incompatibile con quello di commissario straordinario del Governo“.

I cambiamenti con lo “Sblocca Cantieri”

A questa norma, ha fatto seguito il cosiddetto “Sblocca Cantieri”, ovvero il decreto legge 32 del 2019, dove Dori ritrova un’ambiguità: “Nello Sblocca cantieri all’articolo 4 si legge che i commissari straordinari sono individuabili anche nell’ambito delle società a controllo pubblico. Ma questo cosa significa, che può essere nominato chiunque a prescindere dal ruolo ricoperto, annullando qualsiasi regime di incompatibilità?”, ammonisce il deputato. Ma – aggiunge Dori – “lo sblocca cantieri non deroga espressamente il regime di incompatibilità contenuto nel decreto legislativo del 2013, che quindi dovrebbe potersi applicare al caso specifico”.

Un dubbio che poi ha toccato anche il Governo. “Nei Dpcm di nomina dei Commissari il Governo ha sentito la necessità di precisare “in ragione della necessità di agevolare le interlocuzioni con le stazioni appaltanti di ANAS e RFI, nonché con le amministrazioni pubbliche a diverso titolo coinvolte, si è ritenuto utile proporre nel citato elenco solo nominativi di alta professionalità tecnico-amministrativa anche già afferenti alle stesse strutture pubbliche. Il Dpcm, però, salvo che si voglia sovvertire il sistema delle fonti del diritto, non può derogare una norma di legge, qual è il decreto legislativo del 2013”.

Dori rintraccia un’oggettiva ambiguità: “Se non fosse stato nominato l’amministratore delegato di RFI il problema, a mio parere, difficilmente si porrebbe. Ma qui ci troviamo proprio di fronte a un AD di un organismo di diritto pubblico nel ruolo di Commissario straordinario ”.

L’appello al Governo

Ed ecco l’appello rivolto dal deputato al Governo mediante un’interrogazione parlamentare: “Siete certi che la nomina sia perfettamente entro i confini normativi? Perchè, se così non fosse, si avrebbero effetti sulle otto opere, da decine di milioni di euro pubblici, che sta seguendo la dott.ssa Fiorani”.

L’amministratore delegato di Anas non occupa nessuna poltrona di commissario straordinario. Eppure – nota Dori – “il dubbio di possibili incompatibilità potrebbe sorgere anche in altri casi, come per Eutilio Mucilli, ad di Quadrilatero Marche-Umbria S.p.a che, come precisato sul loro sito, opera su mandato di Anas ed è organismo di diritto pubblico”.

Dori non vuole che le opere vengano bloccate, ma pone un quesito che va risolto. Il suo – spiega – è un ragionamento di trasparenza. “L’Anac dovrebbe fare delle verifiche, perchè se fosse come dubito io, potrebbero essere a rischio molte opere pubbliche e con esse fondi pubblici di miliardi di euro“.