Home Economy Confindustria, la delibera che rimette in gioco Marcegaglia e Tronchetti

Confindustria, la delibera che rimette in gioco Marcegaglia e Tronchetti

Confindustria, la delibera che rimette in gioco Marcegaglia e Tronchetti

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti: Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi va a scadenza di mandato. C’è un articolo dello Statuto che permetterebbe di ricandidarsi ad alcuni big di ritorno. Su tutti: Emma Marcegaglia e Marco Tronchetti Provera. Ma vorranno scendere di nuovo in campo in prima persona? E quali conseguenze ci sarebbero negli equilibri di potere degli industriali italiani?

(di Fabio Massa)

C’è un piccolo mistero che aleggia su Carlo Bonomi, presidente di Confindustria che a maggio 2024 terminerà il suo mandato. Ovviamente ci sono nomi su nomi che si scaldano. Secondo lo Statuto, Bonomi non potrà essere della partita perché “dura in carica per un quadriennio senza possibilità di ulteriori rielezioni”. Dunque, come altri prima di lui, ha finito. Gli indizi che voglia cessare definitivamente dalla carica sono molti, e fortissimi: il 14 settembre infatti Bonomi ha convocato l’ultima assemblea e probabilmente darà là il suo addio. Tuttavia qualcuno ha riesumato una delibera del consiglio generale di Confindustria datata 17 maggio 2022 che è assai interessante perché dice due cose differenti. La prima, a livello di mera ipotesi di lavoro, permetterebbe a Carlo Bonomi di proseguire per altri due anni, poiché ammette “una prosecuzione biennale del mandato in corso, senza necessità di effettuare interventi di modifica statutaria e regolamentare”. Difficilmente Bonomi aderirà a questa possibilità, anche se comunque esiste.

Confindustria: due pesi massimi come Tronchetti Provera e Marcegaglia (ri)candidabili?

Ma c’è di più. Perché se è vero che nello Statuto permane l’articolo 12 citato sopra nel quale si scrive che il mandato è quadriennale senza possibilità di ulteriori rielezioni, la delibera del 2022 è andata a modificare un altro articolo, l’articolo 6 dello statuto Confederale, che attualmente recita: “Mandato massimo di 4 anni con possibilità di una sola successiva rielezione, trascorso un intervallo minimo di almeno due mandati per il Presidente”. Questa modifica, passata sotto silenzio, è potenzialmente una bomba sulle elezioni incombenti. Perché permetterebbe a due pesi massimi come Marco Tronchetti Provera ma soprattutto a Emma Marcegaglia, di riprovare ad agguantare la presidenza degli industriali italiani.

Il dettaglio statutario, sul quale comunque c’è dibattito perché i due articoli (il 6 e il 12) paiono confliggere, cambierebbe di molto le carte in tavola. Fino ad oggi infatti Emma Marcegaglia pareva collocata stabilmente sul sostegno ad Alberto Marenghi, vicepresidente per l’Organizzazione, lo sviluppo e il marketing e amministratore delegato della Cartiera mantovana, piccola azienda da circa 13 milioni di fatturato proprio nel cuore del territorio dominato tradizionalmente dai Marcegaglia. Che però a questo punto potrebbe volersela ri-giocare in prima persona, forte del cambio di Statuto. E Carlo Bonomi? Avendo con sé Assolombarda potrebbe convergere anche lui su Marenghi o su Marcegaglia stessa. Come outsider c’è sempre Emanuele Orsini, attuale vicepresidente, già presidente di Federlegno prima del ribelle Feltrin (espulso da Confindustria per una vicenda intricata, ma che avrebbe incassato la proroga di 2 anni fino al 2026).

Confindustria: almeno una ventina di possibili candidati

I rumors indicano un diminuito interesse di Maurizio Stirpe per sue vicende familiari. Ma i candidati sono tantissimi, una ventina. Nomi importanti: Leopoldo Destro, Giovanni Brugnoli, Antonio D’Amato, (che ricoprì la presidenza dal 2000 al 2004 e che potrebbe come Marcegaglia e Tronchetti usufruire della delibera dell’anno scorso); Barbara Beltrame; il siderurgico Antonio Gozzi e molti altri. Alla fine rimarranno in due. O – nel caso di un big di ritorno – anche uno solo, e per acclamazione.