Home Pharma Giorgio Bozzini: “La ricerca salverà la sanità”

Giorgio Bozzini: “La ricerca salverà la sanità”

Bozzini

“Nonostante sembra ci siano danari, c’è un fervore scientifico che salverà il sistema sanitario”. Crede fortemente nelle potenzialità della ricerca scientifica Giorgio Bozzini, direttore dell’Urologia di Asst Lariana. Che interviene a True-News.it a margine della vittoria, da parte di dottor Davide Perri, urologo di Asst Lariana, del premio  Massimino D’Armiento 2023.

Il premio è conferito al miglior contributo scientifico pubblicato nel 2022 su riviste internazionali peer rewieved in ambito endourologico

Il premio è conferito al miglior contributo scientifico pubblicato nel 2022 su riviste internazionali peer rewieved in ambito endourologico (il Peer Review è un importante strumento per garantire la qualità delle pubblicazioni e viene effettuata da tutte le riviste scientifiche di alto livello, ndr). Lo studio del dottor Perri analizza le opzioni chirurgiche mininvasive per il trattamento laser di ultima generazione della calcolosi renale.

L’intervista a Giorgio Bozzini.

Direttore, perchè lo studio della sua equipe è così importante?

Questo è l’ultimo passaggio sul trattamento meno invasivo della calcolosi renale. Se pensiamo che, quarant’anni fa, si trattava a cielo aperto, poi con le onde urto, successivamente con trattamenti endoscopici che sottoponevano i pazienti a rischi di sanguinamento. Con laser di diametri minori, scaturiscono meno complicanze e si accorciano le degenze del paziente. Non sarà l’ultimo ma al momento è questa, come dicono gli inglesi,  the way to go”

Lei ha vinto lo stesso premio nel 2020. Ci racconti come si sono evoluti gli studi sul tema.

Il premio sul mio studio trattava problematiche infettive con l’utilizzo di strumenti mono-uso e poli-uso. L’ho vinto, 3 anni fa, a 43 anni e uno dei miei collaboratori lo ha ottenuto a 32. Una grande soddisfazione. Lui naturalmente è stato l’ispiratore all’interno di un team multidisciplinare, in collaborazione con altre realtà europee. Un lavoro davvero importante che parte da molto lontano. Da qui si riesce a creare eccellenza clinica.

Quanto è importante il lavoro di ricerca e come può essere sostenuto dalle Istituzioni?

Una delle gambe dell’eccellenza clinica è la ricerca scientifica. Lavorare in un posto dove c’è la ricerca scientifica, porta giovamento per tutti. Che sono spronati ad aggiornarsi, a fare meglio, a operare verso il miglioramento. Quando questo non c’è si gioca al ribasso. Quando c’è, ne giovano i pazienti e le casse pubbliche. Perché si liberano più letti. Nel periodo Renzi-Monti si tagliava per risparmiare, ora lo si fa per mancanza di personale come gli infermieri. Colpa di chi ha pensato la sanità dall’inizio a oggi. Se ci sono meno letti, vuol dire che una persona deve moltiplicarsi per quattro. La tecnologia ci viene in soccorso. Se il legislatore capisce a pieno questa esigenza, comprende l’importanza della ricerca.

Come vi state approcciando all’ASST Lariana alle novità del Pnrr?

Ci stiamo concentrando sulla ricerca mentre la telemedicina risulta importante per il paziente cronico. I cui determinati parametri possono essere raccolti e trasmessi da un chip. Su un lavoro sugli acuti, che riguarda tutte le chirurgie, è impattante il discorso ricerca.

Su quali versanti si sta orientando la ricerca dei vostri team?

Si sta valutando l’inserimento dell’intelligenza artificiale sul training chirurgico. Il software, tramite l’analisi di migliaia di interventi simili, può analizzare la strategia migliore per ogni intervento. Questo sarà il futuro. Invece di avere un altro chirurgo, sarà la macchina, spulciando tra i  big data, a prevenire complicanze.

Nonostante sembra ci siano danari, c’è un fervore scientifico che salverà i sistema sanitari.  In emergenza non solo in Italia.