Home Economy Alle origini di Fleximan: Italia, il Paese degli 11mila autovelox

Alle origini di Fleximan: Italia, il Paese degli 11mila autovelox

Alle origini di Fleximan: Italia, il Paese degli 11mila autovelox

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Le gesta di Fleximan e dei suoi emuli restano esecrabili. Ma non nascono dal nulla: i dati sul boom degli introiti per le multe stradali in Italia dal 2019 ad oggi. Le differenze tra Nord e Sud e tra grandi centri e piccoli Comuni

C’è un dato alle origini di Fleximan e della sua crociata contro gli autovelox disseminati sul territorio italiano. Un miliardo e 535 milioni di euro. Questo quanto hanno pagato nel 2023 in multe gli italiani. Un numero che è in crescita del 6,4% rispetto al 2022. Ma addirittura del 23,7% rispetto al 2019. I vandalismi di Fleximan e dei suoi fratelli possono suscitare una epidermica empatia sui social. Ma, lo abbiamo scritto più volte, sono atti criminali, pericolosi e inutili. Senza dunque giustificare, capire da cosa nascono può essere utile.

Autovelox: le città in cui incidono annualmente per oltre 100 euro pro capite

Il Sole 24 Ore ha pubblicato alcuni dati che disegnano una mappa piuttosto eloquente rielaborando i dati degli incassi del sistema telematico del ministero dell’Economia. Le città più implacabili nel multare gli automobilisti che trasgrediscono i limiti di velocità appaiono essere Firenze, Rieti, Siena, Potenza, Milano e Padova. Si tratta delle città che fanno registrare importi pro capite annui superiori ai cento euro. Quasi il doppio a Firenze: 198,6 euro. Si tratta di statistica, che se male interpretata distorce un dato di fatto: a essere multati non sono necessariamente i residenti ma gli automobilisti di passaggio. Cosa che per inciso ha sempre consentito alle Amministrazioni di beneficiare dei proventi di questa “tassa di transito” senza dover affrontare rivolte da parte dei propri cittadini.

A Napoli e Palermo riscosso meno del 15% delle multe stradali

Ma c’è un altro dato che probabilmente dovrebbe suscitare qualche riflessione. A incidere nella classifica dei Comuni più “esosi” c’è anche l’efficienza nel riscuotere quanto dovuto. E qui sembra riproporsi l’antichissimo refrain delle due Italie. Se a Bologna la percentuale di riscossione è del 63,7%, a Napoli questo dato precipita al 14%, per inabissarsi al 12,2% a Palermo. Nel complesso il Centro-Nord pesa per l’84,3% del totale pagato.

Autovelox: è boom nei piccoli Comuni italiani

Un altro trend eloquente che emerge dai dati è l’impennata di incassi da autovelox nei Comuni più piccoli. Questo lo racconta una statistica elaborata dal Codacons qualche settimana fa a partire da dati del Ministero dell’Interno. Se l’Italia è il Paese degli autovelox, con 11.130 dispositivi sul territorio a fronte dei 7.700 della Gran Bretagna, dei 4.700 della Germania, dei 3.780 della Francia, lo si deve in particolare ai centri minori. Nei Comuni sotto i 10mila abitanti si registra un aumento degli autovelox negli ultimi quattro anni del 50%. Percentuale che sale sino a quasi il 60% nei Comuni tra i 2mila ed i 5mila abitanti.

Grandi città, introiti da multe in calo. Ma non a Firenze…

Le grandi città incidono con le loro dimensioni. Il solo tutor installato sotto la Galleria Giovanni XXIII a Roma ha “timbrato” 154mila automobilisti. Ma proprio la Capitale è la città che registra il calo più significativo di multe stradali rispetto al 2019: -19,1%. Anche a Milano gli importi delle multe sono scesi nel quadriennio del 12,5%. In controtendenza Firenze, che è cresciuta dell’85%.