Home Economy L’allarme di Marco Bonometti: “Le aziende rischiano il collasso, il governo faccia qualcosa”

L’allarme di Marco Bonometti: “Le aziende rischiano il collasso, il governo faccia qualcosa”

L’allarme di Marco Bonometti: “Le aziende rischiano il collasso, il governo faccia qualcosa”

Da ex presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti ha uno sguardo attento e lucido sull’andamento delle aziende. Soprattutto in una situazione di guerra.

“Lo scenario è molto complicato – ha affermato durante la tappa di Brescia del roadshow “Salute, un bene del territorio. I presidi territoriali e il futuro della sanità“, promosso da Federfarma Lombardia, in collaborazione con Inrete. “Prima la pandemia, poi il caro gas e la guerra in Ucraina. Per il mondo industriale italiano ed europeo è un periodo tosto. A causa della mancanza di materie prime e del caro gas, molte aziende rischiano di chiudere. Le aziende ci stanno rimettendo molte risorse. Si rischia un momento di collasso“.

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Bonometti: “Ci sarà impennata dell’inflazione”

Secondo l’ex presidente di Confindustria Lombardia, il quadro non è roseo: “L’inflazione sta galoppando, il 6% che vediamo è solo l’inizio: diminuirà il potere d’acquisto dei nostri dipendenti. Ecco perché abbiamo proposto un intervento mirato sul cuneo fiscale. Siamo disposti a rinunciare come aziende a rinunciare a tutta la quota a beneficio dell’impresa in favore del potere d’acquisto dei dipendenti”.

Bonometti: “Il Governo mette in campo palliativi”

Bonometti accusa il Governo: “Ha messo in campo dei palliativi. Ci vogliono politiche energetiche e dell’auto serie. Continuiamo a fare diagnosi, a stabilire cause senza riuscire ad uscirne. Dobbiamo raddoppiare il gas dal Tap, dobbiamo riattivare le trivelle ferme dell’Eni, dobbiamo prendere gli extra utili dalle aziende che dal caro energia hanno tratto profitti”.

“Se si ferma il mondo industriale, nessun futuro per i giovani”

E conclude con un ammonimento: “Se si ferma il mondo industriale, si ferma la locomotiva di questo paese. Per i giovani non ci sarà futuro”.