Home L'editoriale di Fabio Massa - Cruditè L’inverno che ci aspetta

L’inverno che ci aspetta

I profitti di Eni sul gas

Eni ha annunciato che Gazprom, ovvero l’azienda russa che rifornisce di gas tutta l’Europa, ha ridotto le esportazioni all’Italia del 15 per cento. Gazprom aveva già ridotto le esportazioni alla Germania del 40 per cento tramite il NorthStream. Secondo Terna se non manteniamo il livello di fornitura gas, anche l’energia elettrica è a rischio: un terzo infatti viene prodotta dalla combustione del metano, e – in barba a tutte le leggi e pronunciamenti dell’Unione Europea – ci vorranno molti anni prima che questa percentuale scenda. Il rischio, che adesso affiora qui e là, in qualche dichiarazione, è che quest’inverno si arrivi a una stretta sui riscaldamenti e sulla produzione industriale.

Cartelli con benzina a 2,2 euro

Altro dato: ormai nelle città italiane si vedono cartelli con la benzina a 2,2 euro. E c’è ancora una sorta di “scudo” da parte del governo (che vuole dire soldi pubblici), per calmierare il prezzo. Gli esperti dicono che si arriverà in breve a 2,5 euro al litro. Altro dato: già da prima della guerra in Ucraina la produzione di chip e l’esportazione di chip era in crisi. La Mercedes ha preso a consegnare le auto senza delle parti perché mancano i semiconduttori. Altri, come Audi, o Bmw, consegnano con tempistiche superiori all’anno. Tutti, in generale, hanno fame di processori.

Il costo dei trasporti è diventato proibitivo, Fed e Bce hanno alzato i tassi

Altro dato: il costo dei trasporti, nei container, è diventato proibitivo. In un anno il prezzo del trasporto dalla Cina al Mediterraneo è salito del 600 per cento. Questi costi si scaricano sul mercato, facendo salire i prezzi. Altro dato: la Fed in America e la Bce in tutta Europa, Italia compresa, hanno deciso di alzare i tassi. Per capirci: al primo di febbraio l’indice eurirs dava il tasso allo 0,63 per un mutuo a 25 anni. Il 14 giugno 2022 al 2,33 per cento. In soldoni: un sacco di soldi.

Conclusione: sarà un brutto inverno, e francamente vedere questi che a Roma litigano per chi deve guidare il centrodestra, nel centrosinistra tra Calenda e Movimento 5 Stelle, fa solo incavolare.