Home L'editoriale di Fabio Massa - Cruditè La debacle di chi ha troppe scarpe in cui stare

La debacle di chi ha troppe scarpe in cui stare

tribunale dei ministri archivia
Queste elezioni amministrative hanno logiche tutte proprie, spesso legate ai territori, alle piccole vicende quotidiane: inimicizie, fratture, rotture, gente che litiga o che fa amicizia, candidati che non si sopportano pur stando nello stesso partito. Le amministrative sono così, microfisica e microbiologia del potere. Non c’è nulla di strano. Figuratevi che a Como il centrodestra sfiducia il sindaco uscente, che si incavola e fa campagna contro il centrodestra. Alla fine al ballottaggio insieme alla sinistra ci andrà un giovane, Rapinese, che è al suo terzo tentativo e che si tiene lontano dai partiti ufficiali. Storie di lago, storie di paese.

La rivincita di chi è coerente

Però qualche cosa si può dire. Sono elezioni che segnano la rivincita di chi è coerente. Chi lo è? Ad oggi, solo due formazioni. Da una parte il Partito Democratico, che era al governo ed è rimasto al governo. Governa, salvo una piccola interruzione prima della pandemia, da una decina d’anni. Le strutture del potere romano sono saldamente in mano ai Dem, con la Rai in testa. Coerentemente chi si riconosce in quei valori di governo lo ha votato. Il Pd, infatti, è stabile. Guadagna qualche posizione qui e là, ma era prevedibile: cinque anni fa fu una debacle totale. Lodi, prima di essere stata conquistata dalla destra a causa dello scandalo giudiziario su Uggetti, era stata per quindici anni in mano al centrosinistra.

A destra vince Fratelli d’Italia

A destra vince Fratelli d’Italia, che continua coerentemente a stare all’opposizione. La Meloni non è entrata al governo, e quindi può legittimamente criticare il governo. Il segnale che al nord in molti territori Fratelli d’Italia convince è un segnale importante: anche l’imprenditoria, e le fasce economicamente dominanti iniziano a guardare all’opzione di destra dura e pura come potabile e votabile.

I problemi sono tutti per chi sta un po’ qui e un po’ là

A sinistra, il Movimento 5 Stelle critica il governo ma lo sostiene. Anzi, i numeri in parlamento dicono che è la prima forza, a livello di maggioranza. La gente non capisce e punisce: i grillini sono al minimo storico e qualche dirigente inizia a chiedersi se il Movimento riuscirà a tornare in Parlamento. A destra, invece, il problema è per Matteo Salvini e la Lega. Stesso discorso: sta al Governo ma lo critica. Lo critica ma sta al governo, con tre ministri e due sottosegretari. La gente lo capisce e punisce: non puoi stare un po’ di qui e un po’ di là.

La Fed e la Bce alzano i tassi e le Borse crollano

Intanto, mentre c’è chi tiene il piede in due scarpe, la situazione è questa. La Fed e la Bce alzano i tassi, e le Borse crollano. Il costo dell’energia è schizzato in alto, e lo farà ancora di più. Stesso discorso per il grano. L’Europa ha mandato miliardi di euro a Zelensky e all’Ucraina, e intanto ha mandato ancor di più a Putin per acquistare il gas. E per non farsi mancare niente compra pure il gas dagli americani a prezzo triplicato. Per conseguenza di questo l’inflazione galoppa e ormai la benzina a oltre 2 euro non fa più impressione, e non fa più notizia. Anche gli stipendi – almeno a Nord – stanno salendo per alcune figure professionali (come i contabili e i ragionieri), mentre da altre parti fanno la fame. Si riduce il potere d’acquisto e la gente, dopo l’estate, avrà di che arrabbiarsi. Ma tanto ormai la legislatura sarà praticamente finita, e Draghi sarà in procinto di accasarsi da qualche altra parte. E inizierà un’altra infinita campagna elettorale lunga mesi. Diranno che il Pd è il partito del potere bancario, diranno che la Meloni è fascista, che Conte dà i soldi a chi non fa niente, che Salvini vuole sfasciare l’Italia e che Berlusconi fa ancora i festini a casa sua. E tutto ricomincerà da capo, in un eterno carosello alimentato a caro prezzo dai nostri soldi.