Home L'editoriale di Fabio Massa - Cruditè Le vere questioni aperte sul 41 bis

Le vere questioni aperte sul 41 bis

Chi è Alfredo Cospito

Ieri alla Camera il capogruppo di Fratelli d’Italia Donzelli ha detto delle cose che mi hanno colpito. Generalmente non seguo molto i dibattiti parlamentari, non fosse altro che ci sono serie interminabili di bla bla bla, e spesso neanche in italiano. Detto questo, Donzelli ha sparato un missile terra aria contro la sinistra sul caso Cospito. Che cos’è, anzi chi è, Còspito? Alfredo Cospito è un anarchico.

E’ in carcere al 41 bis, che è il carcere duro per mafiosi e terroristi

E’ in carcere al 41 bis, che è il carcere duro per mafiosi e terroristi, perché nel 2012 prima spara un colpo di pistola all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, e poi è ritenuto responsabile di aver piazzato due bombe artigianali vicino a una scuola di carabinieri in provincia di Udine. Le due bombe esplodono ma per fortuna non feriscono nessuno. Inizialmente Còspito, che viene condannato a 30 anni di reclusione, viene inserito nel carcere di alta sicurezza ma con la garanzia di alcuni diritti, ovvero di scrivere pubblicazioni. Nel 2022 però il procuratore generale chiede alla Corte di Cassazione di levargli pure quei diritti e di condannarlo in base a un articolo che punisce chi attenta alla “sicurezza dello Stato”.

E soprattutto: che cosa ne pensa la sinistra sul carcere duro chiamato 41 bis? Vuole per caso abolirlo?

Risultato? 41 bis, carcere durissimo, quello che i boss mafiosi temono perché impedisce qualunque contatto con l’esterno. Còspito a ottobre inizia lo sciopero della fame, e una serie di boss mafiosi – stando a quanto riferiscono giornali di sinistra come Repubblica e Domani – si avvicinano a Còspito per incoraggiarlo nella sua battaglia. Si tratta di un camorrista dei Casalesi e di uno ‘ndranghetista, oltre all’artificiere della strage di Capaci. Il fine della criminalità organizzata è evidente: Còspito non lotta per se stesso, ma per abolire il 41 bis, che è esattamente quel che vogliono anche i boss. Donzelli, alla Camera, ha aggiunto qualcosa in più. Ha accusato direttamente, a muso duro, la sinistra, di appoggiare la battaglia di Còspito, riferendo ad alta voce che Còspito aveva incontrato in carcere i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Il problema è che queste visite non erano note, e quindi il centrosinistra si ribella: come ha fatto Donzelli a saperlo? Io, che sono un po’ più terra terra, mi chiedo invece: è vero che Serracchiani, Verini, Lai e Orlando hanno incontrato un anarchico che nel frattempo aveva avuto incontri anche con boss mafiosi, ‘ndranghetisti e stragisti? E soprattutto: che cosa ne pensa la sinistra sul carcere duro chiamato 41 bis? Vuole per caso abolirlo?