Home Politics Geopolitics Ucraina, Putin allontana la pace: “Le truppe europee sarebbero un obiettivo legittimo”

Ucraina, Putin allontana la pace: “Le truppe europee sarebbero un obiettivo legittimo”

Russia, Putin

Ancora una volta l’Ucraina si ritrova al centro di una delicata partita internazionale, mentre la strada per la pace sembra allontanarsi. Dopo il vertice a Parigi della Coalizione dei Volenterosi, la prospettiva dell’invio di truppe occidentali in Ucraina ha riacceso il confronto tra Mosca e Occidente. Ventisei Paesi si sono dichiarati pronti a impegnarsi offrendo garanzie di sicurezza, tra cui la possibilità di dispiegare forze di rassicurazione in caso di cessate il fuoco o accordo di pace. Ma la risposta di Vladimir Putin non si è fatta attendere.

Putin: “Truppe occidentali obiettivo legittimo”

Il leader del Cremlino ha espresso la sua posizione durante il Forum economico di Vladivostok: “Se dovessero comparire forze sul terreno, soprattutto ora che i combattimenti sono in corso, presumeremo che si tratti di obiettivi legittimi“. Un messaggio netto rivolto sia ai leader europei che agli Stati Uniti, impegnati nelle trattative sulle garanzie di sicurezza future. Putin ha precisato: “Se si raggiungessero decisioni che portassero alla pace, a una pace a lungo termine, allora semplicemente non vedo il motivo della loro presenza sul territorio ucraino. Perché se si raggiungessero accordi, nessuno dubiti che la Russia li rispetterebbe pienamente”.

La posizione della Russia: no alle garanzie occidentali

Mosca ha ribadito la sua contrarietà alle garanzie militari offerte da Usa ed Europa all’Ucraina. Il portavoce Dmitri Peskov ha dichiarato: “Gli stranieri, in particolare i contingenti militari europei e americani, possono garantire la sicurezza dell’Ucraina? Assolutamente no, non possono. Questa non può essere una garanzia di sicurezza per l’Ucraina che conviene al nostro Paese”. Il Cremlino, inoltre, accusa l’Europa di “ostacolare la risoluzione del conflitto”, sostenendo che l’Ucraina sia diventata “il centro di tutto ciò che è anti-russo”.

Le garanzie di sicurezza promesse a Kiev

Durante il vertice di Parigi, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato: “Oggi, ventisei Paesi si sono impegnati” a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina, “nel contesto di un cessate il fuoco o un accordo di pace”, specificando che il sostegno comprenderà forze di rassicurazione, e che anche gli Stati Uniti sono coinvolti. Il presidente francese Emmanuel Macron ha evidenziato che “questa forza non mira a dichiarare guerra alla Russia” e che ci si asterrà dal rendere pubblici i dettagli organizzativi per non “svelarli” a Mosca.

Zelensky e il difficile dialogo con Putin

Volodymyr Zelensky, intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, ha ribadito che “Putin non vuole concludere il conflitto in Ucraina, non vuole porre fine alla guerra, le sue sono soltanto parole”. Il presidente ucraino si è detto disponibile “a qualsiasi tipo di incontro, bilaterale o trilaterale”, ma ha sottolineato che “nessuno si fida delle parole di Putin, la fiducia nei suoi confronti è molto flebile”. Putin ha rinnovato l’invito a Zelensky a recarsi a Mosca, considerata da lui “il luogo migliore per un possibile incontro”. Zelensky, peró, ha rifiutato la proposta, affermando: “Se si vuole far fallire un incontro, si proporrebbe di farmi andare a Mosca“. Dal canto suo, il portavoce del Cremlino spiega che l’invito sarebbe per “parlare, non per arrendersi”.

Trump: “Abbiamo un buon dialogo con Putin”. Ma Peskov lo smentisce

Donald Trump replica dichiarando: “Abbiamo un buon dialogo” con Putin. Dopo la videoconferenza con la Coalizione dei Volenterosi, il presidente Usa afferma: “Abbiamo discusso diverse opzioni, e la più importante è la pressione, utilizzando misure forti, particolarmente quelle economiche, per forzare la fine della guerra”. Trump ha inoltre sottolineato: “L’Europa deve smettere di acquistare petrolio russo che finanzia la guerra” e chiede ulteriori pressioni sulla Cina perchè smetta di sostenere Mosca. Zelensky ha spiegato quanto sia “importante che le garanzie di sicurezza che i 26 Paesi Volenterosi intendono fornire all’Ucraina comincino oggi e non solo quando il conflitto sarà terminato”. L’Ucraina, secondo il presidente, sta lavorando a “una nuova architettura di sicurezza”, sviluppando sistemi di droni e puntando a migliorare la difesa per frenare la Russia.

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ammette tuttavia che i colloqui tra Putin e Trump sono “difficili, ognuno difende gli interessi nazionali” ma aggiunge: “Putin è grato a Trump per il suo approccio, i suoi sforzi e la natura costruttiva della loro relazione“. Nonostante queste dichiarazioni, restano molte incertezze: “Sarà praticamente impossibile raggiungere un accordo su questioni chiave con la parte ucraina” afferma Putin.

Meloni: “L’Italia è indisponibile a inviare soldati in Ucraina”

Alla riunione di Parigi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito “l’indisponibilità dell’Italia a inviare soldati in Ucraina” ma ha confermato l’apertura a supportare eventuali accordi con iniziative di monitoraggio e formazione oltre i confini ucraini. Meloni ha illustrato la proposta di “un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington”.