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Si infiamma il Mar Rosso: Usa e Regno Unito colpiranno gli Houthi?

Si infiamma il Mar Rosso: Usa e Regno Unito colpiranno gli Houthi?

Perché leggere questo articolo? In Yemen e nel Mar Rosso sarà presto tempo di attacchi agli Houthi? Usa e, soprattutto, Regno Unito ci pensano per difendere la libertà di navigazione globale.

Dopo la rapida evaporazione dell’idea di una coalizione globale nell’operazione Prosperity Guardian, i governi di Stati Uniti e Regno Unito stanno alzando l’asticella del confronto con gli Houthi nel Mar Rosso. E ora l’ipotesi di un intervento diretto di Washington e Londra con attacchi aerei e missilistici volti a fermare le operazioni di interdizione al traffico commerciale tra Mar Mediterraneo e Oceano Indiano da parte dei miliziani yemeniti appare attivamente sul tavolo.

Il Regno Unito non esclude gli attacchi agli Houthi

A spinger per l’azione militare estesa contro gli Houthi sarebbe, in particolare, il governo britannico di Rishi Sunak. Desideroso di far sentire la sua presenza nella tutela dei commerci mondiali. Nella giornata di lunedì 1 gennaio a rilevarlo è stato il segretario alla Difesa del governo britannico, Grant Shapps.

Firmando un editoriale sul Daily Telegraph Shapps ha preso posizione a nome dell’esecutivo e ha dichiarato che il Regno Unito è pronto ad intraprendere “un’azione diretta” contro il gruppo yemenita allineato all’Iran per “scoraggiare le minacce alla libertà di navigazione nel Mar Rosso”. Scrivendo sul prestigioso quotidiano britannico, Shapps ha affermato che la libertà di navigazione del Mar Rosso è vitale per l’architettura securitaria dell’Occidente: “Se non proteggiamo il Mar Rosso, rischiamo di incoraggiare coloro che cercano di minacciare altrove, compreso il Mar Cinese Meridionale e la Crimea”.

I problemi per i commerci mondiali

I commenti dell’uomo che guida la Difesa di Sua Maestà sono arrivati ​​il ​​giorno dopo che gli elicotteri della Marina americana hanno risposto al fuoco contro piccole imbarcazioni Houthi che stavano attaccando una nave portacontainer della AP Moller-Maersk nel Mar Rosso, affondando tre delle navi dei ribelli e eliminandone gli equipaggi. A dicembre l’HMS Diamond, un cacciatorpediniere della Royal Navy si è unito agli sforzi internazionali per scoraggiare gli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso e ha operato la prima operazione di intercettazione missilistica compiuta da un vascello britannico dai tempi della Guerra del Golfo.

Shapps ha ricordato nel suo articolo di ritenere come una minaccia diretta alla sicurezza del Regno Unito l’escalation di attacchi al trasporto marittimo da parte degli Houthi. Questi con le loro mosse hanno finora costretto 12 compagnie internazionali, tra cui il gruppo energetico BP e Maersk, a evitare in larga parte la rotta del Mar Rosso per i traffici, scegliendo la strada più lunga del Capo di Buona Speranza. O, in alternativa, un aumento di un fattore dieci dei costi assicurativi. Shapps scrive che “gli attacchi Houthi – che sono aumentati del 500% da novembre a dicembre – mettono a rischio la vita di marinai innocenti, esacerbano la sofferenza umanitaria nello Yemen e stanno destabilizzando l’intera regione”, ha affermato. “L’effetto è che le navi portacontainer, le petroliere e le petroliere chimiche devono fare una deviazione di 5.000 miglia attorno all’Africa per raggiungere l’Europa proveniendo dall’Asia”.

Asse Londra-Washington contro gli Houthi?

Londra spinge per colpire le installazioni degli Houthi in Yemen e tornare a mostrare bandiera oltre Suez con un intervento aeronavale. Gli Stati Uniti stanno già operando di fatto sul campo, per ora in termini di deterrenza, utilizzando gli strumenti militari in risposta alle reazioni Houthi. Ma anche il collega americano di Shapps, Lloyd Austin, ha definito una “minaccia significativa” l’escalation di attacchi.

Washington prevede per i prossimi giorni la crociera di ritorno verso Norfolk, in Virginia, del gruppo d’attacco della portaerei USS Gerald R. Ford, che gli Usa hanno schierato nel Mar Mediterraneo orientale per scoraggiare un’escalation nella regione dopo l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Un suo eventuale mantenimento nella regione oltre lo stazionamento inizialmente previsto potrebbe significare molto sulle opportunità di un impiego della Ford nell’azione che le potenze dell’Anglosfera non escludono di intraprendere. L’escalation di attacchi degli Houthi rientra nel grande disordine scatenato dagli attacchi di Hamas e dalla durissima reazione israeliana a Gaza. Segno di un Medio Oriente in totale dissesto. Contribuente chiave a una fase di dissesto dell’ordine mondiale accelerata nell’ultimo biennio. In cui nuove guerre sono sempre pronte a accendersi.