Home Primo Piano Piroso contro le Birkenstock: perché un uomo non può più esprimere il proprio (buon)gusto?

Piroso contro le Birkenstock: perché un uomo non può più esprimere il proprio (buon)gusto?

Piroso

Piroso, nemico pubblico numero uno. Il perfido Antonello via Twitter (pardon, X!) si è permesso di scherzare. Il giornalista ha infatti cinguettato la seguente boutade: “Amate le Birkenstock? Mettetevele. Personalmente, se invitassi a cena Charlize Theron e lei indossasse i sandali da frate trappista, mi si rovinerebbe la serata. (Sì, lo so: questo non accadrà mai. No, non che io non possa uscire a cena con lei. Che lei si presenti con le Birkenstock”. E il social di Elon Musk non ha perdonato l’uscita. Pullulano foto dell’attrice mentre indossa proprio quelle vituperate calzature, con tanto di caption trionfali: ah, come gliele stanno cantando a Piroso! Piroso che, nel frattempo, giustamente se la ride. Questa grande rivolta popolare, però, sottolinea ancora una volta uno dei principali dogmi dei nostri tempi claudicanti: un uomo non può esprimere i propri gusti senza passare per troglodita, retrogrado, “mansplainer”. Una donna, invece, viene applaudita se annuncia urbi et orbi di non volersi accompagnare con maschi bassini, calvi, coi risvoltini e via dicendo. Basta dare un occhio a Tinder (ma non solo) per rendersene conto. Ed eccoci di fronte a un nuovo squisito cortocircuito fornito dalla sempre prolifica scuola di “pensiero” del doppio standard. Evviva! 

Piroso contro le Birkenstock: che ha detto di male?

Piroso, avvalendosi della figura retorica dell’iperbole, ha scritto una semplice boutade. Boutade che sottintende, certo, la sua scarsa o nulla fascinazione nei confronti delle Birkenstock. E quindi? Se qualcuna, davanti a tale considerazione preannunciata come “personale”, si è sentita limitata nella propria libertà di indossare i suddetti “sandali da frate trappista”, forse dovrebbe affrontare l’argomento in terapia. O smetterla di seguire le kamikaze femministe su Instagram invidiando loro la lunghezza del pelo ascellare. Anche quest’ultimo, topic piuttosto discusso (purtroppo, non solo perché stiamo in agosto). Ricordiamo bene un utente del (fu) Twitter “maschio etero cis” che si permise di dire: “Con una che non si depila per partito preso, non passerei mai la notte”. L’omuncolo è stato segnalato in massa e, nel giro di poche ore, il suo profilo non esisteva più. Se accadesse la stessa cosa su Tinder, quante donzelle resterebbero online in cerca d’avventura? Ciò che sembra tanto complesso da comprendere è che il “de gustibus” continua (e continuerà) a regnare sovrano anche in questa sciagurata epoca che Guia Soncini ben definisce “della suscettibilità”. Ignoravamo, poi, che così tante fanciulle in Birkenstock (o meno) mirassero a una cena con Piroso. Che amara disdetta per lorsignore! 

E guerra fu: il ridicolo body shaming contro Piroso

Oltre alle foto-verità di Charlize Theron in Birkenstock postate da una miriade di utilissime Henola Holmes, le fanciulle scendono in guerra contro Piroso anche a colpi di body shaming. Basta aprire Twitter (pardon, X!) per venire travolti da immagini del malefico Antonello tacciato d’essere vecchio, servo della gleba fatto e finito, con tanto di “polsino di cuoio horror”. Davanti a tali grattini, il giornalista seguita giustamente a ridere. Ma l’aggressività che si sprigiona per un singolo commento, non è un bel segnale. Pur sempre ridicolo, certo. Però, non bello. Ognuno di noi ha i propri gusti (e il cielo è azzurro, se qualcuno si fosse perso anche questo dettaglio), solo che se sei un uomo devi tenerli per te al fine di scongiurare shitstorm da parte di infuriate Erinni. Se, invece, sei nata donna, puoi scrivere quello che ti pare: “No pelati”, “No bassi”, “No poveri” e via dicendo. Puoi anche permetterti di dare del maschio “tossico” a un etero che posta un selfie dalla palestra. O deridere uno che ti appare, via social, vecchio, morto di passera, con il polsino di cuoio. Senza che ci sia alcuna conseguenza. E, infatti, non dovrebbero essercene. In nessuno dei due casi. In questa società così aperta al dialogo e all’inclusione, però, pare essere impossibile convivere in serenità. Perfino ad agosto. L’ego-ansia è donna. Contente noi…