Home Sports La maledizione del tennis italiano colpisce anche Sinner

La maledizione del tennis italiano colpisce anche Sinner

La maledizione del tennis italiano colpisce anche Sinner

“Perché un italiano non ha mai vinto un torneo del grande Slam? Semplice, da voi la vita è troppo bella. Vinci due partite e sei già sul giornale, interviste, soldi, sponsor, donne. Ma per vincere davvero nel tennis devi avere fame…” Così un paio di anni fa il manager di uno dei tre big del tennis degli ultimi 20 anni rispondeva alla classica delle domande quando si parla di quello italiano (al maschile) ancor senza un titolo slam da quasi 50 anni.

Un ragionamento che purtroppo sembra trovare conferme anche rispetto all’ultima stella azzurra, quel Jannick Sinner che a 19 anni ha davvero stupito il mondo vincendo a Sofia nel 2020 il suo primo torneo Atp. Talento assoluto e dedizione totale, da freddo altoatesino, sembravano gli ingredienti giusti per arrivare all’inarrivabile. Poi…

Poi, come già abbiamo scritto, ecco le prime scelte definiamo “curiose”. A partire dalla residenza a Montecarlo, giusto per pagare un po’ meno tasse, poi ecco le prime comparsate in tv e gli sponsor; infine l’ultima grande novità, la fidanzata. Lei è Maria Braccini, 21 anni, modella influencer da 52mila follower si Instagram.

Già dalla foto profilo si capisce come il 99% dei maschi italiani metterebbe sul proprio cv il fatto di averle offerto un Crodino al bar. Quindi da questo punto di vista la scelta del buon Sinner ha tutta la nostra approvazione (condita da un briciolo di invidia). Ma è il quadro complessivo che spaventa; proprio il quadro dipinto dal manager di inizio articolo: soldi, fama, donne, Bella Vita. E non è un caso se nel 2021, iniziato con la grande vittoria nel torneo Great Ocean Road Open giocato a Melbourne, poi è stato un susseguirsi di prestazioni opache tra uscite al primo turno e sconfitte con giocatori molto sotto il suo ranking Atp.

A 20 anni Sinner ha tutto il tempo ed il modo di crescere, anche sbagliando. Ma il tennis è una guerra, per gente che ha fame. Di vittoria.