Home Sports Inter verso un passivo di 80 milioni di euro ma sul mercato ci saranno meno emergenze

Inter verso un passivo di 80 milioni di euro ma sul mercato ci saranno meno emergenze

Zhang

La lunga lista dei giocatori in partenza non deve spaventare: l’estate 2023 dell’Inter sarà significativamente diversa rispetto alle ultime che l’hanno preceduta e se è vero che qualche big se ne andrà, per una volta Marotta e Ausilio potranno gestire con budget maggiore anche la fase di ricostruzione. E’ il prodotto della stagione della squadra di Simone Inzaghi che ha consentito di ammortizzare la mancata cessione di Skriniar un anno fa senza dover aggiungere un sacrificio all’addio a parametro zero del difensore slovacco, promessosi ormai da mesi al PSG. Non solo: mentre nell’estate 2022 l’ordine della proprietà era vendere e fare un saldo positivo di 50-60 milioni di euro, dunque senza reinvestire tutto, oggi la parola d’ordine è “budget zero”.

Non potranno esserci investimenti extra rispetto a quanto si incassa dal player trading

Significa che non potranno esserci investimenti extra rispetto a quanto si incassa dal player trading, ma anche che il saldo dovrà essere neutrale a patto di abbattere del 10-15% il monte ingaggi.

Ecco perché l’idea che ci sia una buona parte della rosa in scadenza di contratto e che sul mercato siano finiti (in ordine di preferenza) Gosens, Brozovic, Correa e Onana viene vissuta più come opportunità che come rischio dagli uomini di via della Liberazione. L’idea di Marotta e Ausilio è sostituire, risparmiare e svecchiare possibilmente scegliendo sul mercato italiano e non solo su quello internazionale dove è stato pescato Bisseck che prenderà il posto di Skriniar. Una ricetta che punta a consegnare a Inzaghi una squadra in grado di correre per conquistare lo scudetto della seconda stella, il vero obiettivo di Zhang arrivato al bivio della sua presidenza (nella primavera 2024 scade il prestito di Oaktree) e dello stesso Marotta che lavora in nerazzurro ormai dal 2018.

Il club sembra non avere i problemi finanziari delle ultime stagioni

Apparentemente, dunque, il club sembra non avere i problemi finanziari delle ultime stagioni. E’ vero? Solo in parte. Al 30 giugno 2023 il bilancio segnerà comunque un passivo importante, anche se in diminuzione rispetto al -245 del giugno 2021 e al -105 del giugno scorso. Il merito è degli extra arrivati dalla cavalcata fino a Istanbul in Champions League, un tesoretto da 100 milioni di euro più una 40ina di incassi a San Siro che ha ridotto notevolmente lo squilibrio gestionale. L’Inter farà il record di fatturato al netto delle plusvalenze superando quota 400 milioni di euro, ma la cattiva notizia è che non si tratta di un traguardo raggiunto in maniera stabile. Nessuno può prevedere un’altra stagione simile in Europa, ad esempio, mentre sul fronte interno si lavora a un aumento dei ricavi da stadio le cui tracce si vedono già nell’impennata dei prezzi per gli abbonamenti messi in vendita.

L’autosostentamento viene considerato imprescindibile da Zhang

Sono queste le ragioni per cui l’autosostentamento viene considerato imprescindibile da Zhang e dalla proprietà cinese e rappresenterà la strada maestra dentro la quale Marotta, Ausilio e Inzaghi dovranno muoversi. La volontà della famiglia Zhang è di resistere alle offerte di cessione e di trattare con Oaktree per allungare i termini del prestito: una strategia rischiosa per il club che continua ad essere zavorrato dalla massa debitoria e che ogni anno spende in interessi finanziari quasi quanto potrebbe spendere per acquistare un giocatore di ottimo livello. Andare avanti così non sarà semplice.