Home Sports I piani dell’Inter in passivo, nuova rivoluzione nerazzurra all’insegna dell’autofinanziamento

I piani dell’Inter in passivo, nuova rivoluzione nerazzurra all’insegna dell’autofinanziamento

Juve-Inter rigore ripetuto

“L’Inter chiuderà il prossimo bilancio con 100 milioni di passivo”. L’annuncio effettuato dall’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello, in una lunga intervista programmatica rilasciata nei giorni scorsi ai colleghi di Repubblica, non può passare inosservato e apre le porte ad un’altra possibile estate di passione in casa interista per sistemare il bilancio.

Stefano De Vrij può essere sacrificato

C’è aria di remake in sala meneghina. Il che si traduce con la riduzione del monte ingaggi del 10-15% (andranno sicuramente via Vidal, Sanchez e Vecino per un risparmio di oltre 20 milioni netti) e la possibilità di ricorrere anche quest’anno al cosiddetto “player trading”, ovvero fare cassa e plusvalenze dalle cessioni di 1-2 elementi titolari sostituendoli con elementi di pari livello ma dai costi più contenuti. L’anno scorso toccò a Archaaf Hakimi e Romelu Lukaku salutare Appiano Gentile, adesso potrebbe toccare a qualcuno altro. E allora occhio a Stefan De Vrij, la cui cessione sarebbe plusvalenza purissima e totale per le casse interiste visto che fu ingaggiato dalla Lazio a parametro zero nell’estate 2018. All’età di 30 anni può essere sacrificato, visto che per rinnovare chiede uno stipendio da 4,5 milioni netti più premi. Gli stessi che l’Inter ha deciso di corrispondere a Milan Skriniar, di tre anni più giovane rispetto al compagno di reparto. Prezzo fissato 25 milioni. Gli stessi che chiede il Torino per il sostituto designato dalla dirigenza nerazzurra.

Neanche Lautaro Martinez incedibile

Quel Gleison Bremer che però rispetto al collega olandese guadagna decisamente meno e potrebbe accontentarsi di un salario intorno ai 2,5 milioni netti più bonus. Ecco perché l’incastro stuzzica e interessa dalle parti di viale della Liberazione, dove non ritengono più incedibile dinanzi a una ricca offerta (da 70 milioni in sù…) pure Lautaro Martinez. El Toro resta un attaccante importante ma discontinuo; per questo può essere sacrificato sull’altare del bilancio e del player trading. Per rimpiazzarlo ne arriverebbero addirittura due: Gianluca Scamacca dal Sassuolo (prezzo intorno ai 40 milioni che Marotta e Ausilio puntano a ribassare con l’inserimento di una contropartita tecnica nella trattativa col Sassuolo) e Paulo Dybala.

Dybala a parametro zero

La Joya – dopo la rottura con la Juventus ha dato il suo gradimento verso la meta interista – arriverebbe a parametro zero e guadagnerebbe nei progetti dell’Inter le stesse cifre (forse qualcosa meno…) di quanto percepisce oggi Alexis Sanchez. Il cileno non rientra più nei piani e andrà via: resta da trovare chi si farà carico di uno stipendio da 7,5 milioni netti più bonus fino al 2023. Per il Diez della Juve sarebbe pronto un triennale da 6,5 più bonus. Basteranno? Vedremo. Marotta resta ottimista e fiducioso di battere la concorrenza di Atletico Madrid e Psg nella corsa all’argentino. Senza fretta e tantomeno farsi prendere per la gola. E Sanchez? Non c’è fretta, ma i piani sul numero 7 sono chiari. Andrà via. Ma ci sarà tempo per trovare estimatori e acquirenti del Nino Maravilla, per il quale Suning è pronta a riconoscere una lauta buonuscita sotto forma di incentivo all’esodo pur di sbarazzarsene. Insomma, la strada è tracciata. Per una nuova rivoluzione nerazzurra all’insegna dell’autofinanziamento.