Home Politics Violenza sulle donne, Montaruli: “Necessario aiutare i genitori”

Violenza sulle donne, Montaruli: “Necessario aiutare i genitori”

Violenza sulle donne, Montaruli: “Necessario aiutare i genitori”

“Quelle del “dl violenza” sono misure che migliorano il Codice rosso, tanto da poter fare la differenza in una condizione di pericolo per le donne, che spesso può costarle la vita”. La deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, contattata da True-News.it, è soddisfatta per i passi in avanti del Parlamento nel percorso verso la conversione in legge del cosiddetto “ddl violenza”. Una serie di misure che stanno mettendo a braccetto maggioranza e opposizione. Giorgia Meloni e Elly Schlein sembrano superare le distese ideologiche per combattere un fenomeno sempre più dilagante. Con l’uccisione di Giulia Cecchettin che sta scuotendo l’Italia intera. Anche se non mancano le frizioni sul tema patriarcato  dopo le accuse di Lilli Gruber a Meloni e al suo governo. Montaruli, come tutto l’apparato di Fdi, preferisce non invischiarsi nelle polemiche. E concentrarsi sulle azioni legislative.

Violenza sulle donne, accordo maggioranza-Pd per corsi nelle scuole

Nelle ultime ore, sono stati approvati due ordini del giorno del Pd che impegnano il governo a intervenire con nuove norme per la prevenzione e il contrasto alla Violenza sulle donne che “completino la normativa vigente” in particolare sull’aspetto della formazione nelle scuole, e a iniziare l’iter parlamentare in tempi rapidi. Repressione ma anche prevenzione. Lo ribadisce Montaruli: “Il ddl Roccella va accompagnato con una presa di coscienza collettiva. Riportare il rispetto al centro delle relazioni e la cultura del rispetto al centro dei modelli educativi”.

Violenza sulle donne, l’intervista ad Augusta Montaruli

Come affronta il ddl  il fenomeno della violenza contro le donne?

Con reati più rigorosi, il rafforzamento dell’ammonimento, la prevenzione e formazione degli operatori. Sono misure che migliorano il Codice rosso, tanto da poter fare la differenza in una condizione di pericolo per le donne, che spesso può costarle la vita.

In molti parlano della necessità di un cambiamento culturale, di educazione degli uomini all’affetto: lei cosa ne pensa?

La legge da sola non basta. Il ddl Roccella va accompagnato con una presa di coscienza collettiva. Riportare il rispetto al centro delle relazioni e la cultura del rispetto al centro dei modelli educativi. Scuola e famiglia devono essere il perno della nostra vita sociale, rimettendo al centro del loro operato i ragazzi. Come la cultura anche il sano rapporto tra diversi livelli generazionali può essere un antidoto a ogni forma di violenza. Per questo come Parlamento abbiamo sostenuto e istituito la giornata del rispetto, che coinvolge ogni trama del tessuto sociale.

Come si possono educare i genitori a parlare di affettività e rispetto con i figli?

E’ difficile insegnare alle persone a fare i genitori e non esiste un modo giusto di esserlo, ma aiutarli nella formazione per meglio affrontare il rapporto dei giovani con gli altri e le difficoltà della vita è senza dubbio necessario. E il governo in questo solco è sceso già in campo, per accompagnare le norme oggi diventate legge con una campagna di sensibilizzazione contro la violenza, in particolare nelle scuole. Campagna che si porta dietro il dolore per la tragica morte di Giulia Cecchettin, ma che l’esecutivo di centrodestra aveva già annunciato .

È il primo governo a trattare questa piaga presieduto da una donna: una bella risposta agli attacchi della sinistra?

Sì, Giorgia Meloni è premier non perché donna ma perché brava, perché ha avuto un lungo percorso di merito nel nostro partito e tra gli italiani. Questa è una risposta non solo per la sinistra, ma deve essere un esempio per tutti.