Home Politics True Data, gli italiani promuovono Berlusconi e bocciano le armi

True Data, gli italiani promuovono Berlusconi e bocciano le armi

"Forza Italia senza futuro, i voti vanno a Meloni": parla il sondaggista Weber

Perché leggere questo articolo? Per capire come mai Berlusconi parli a ruota libera su Zelensky. Una mossa che vuole rimettere in gioco il Cav sia sul fronte interno che a livello internazionale.

Silvio Berlusconi su Volodymyr Zelensky? La maggioranza degli italiani dà ragione all’ex Presidente del Consiglio, ma con una maggioranza meno plebiscitaria di quella che aveva respinto la partecipazione dell’ex comico ucraino al Festival di Sanremo. In un recente sondaggio di Termometro Politico il 73,1% totale degli intervistati bocciava la presenza di Volodymyr Zelensky a Sanremo.

Per un italiano su due Berlusconi ha ragione su Zelensky

Oggi la maggioranza di coloro che sono a favore delle parole di Berlusconi, che aveva detto di ritenere Zelensky istigatore dell’invasione russa contro il suo Paese, è del 50,3%. Di cui il 40,6% si dichiara a favore dello stop all’invio di armi all’Ucraina, ritenuta corresponsabile della guerra. Il rimanente 9,7% invece sostiene l’Ucraina ma condivide le parole del Cavaliere Lo rivelano i dati del sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 14 e il 16 febbraio 2023. Il 46,2% degli intervistati rigetta invece quanto detto da Berlusconi, ma di essi il 13,5% è contrario all’invio di armi.

Il fronte dei “no-armi” tocca dunque il 54,1% del campione, un dato comparabile al 56% che tre settimane fa aveva criticato l’invio dei Leopard-2 a Kiev. E supera anche il perimetro di consenso verso l’operato del premier Giorgia Meloni, oggi al 44,4% secondo Termometro Politico. Il governo si trova di fronte al bivio tra il sostegno politico e militare a Kiev e un’insofferenza da guerra che a un anno dall’aggressione dell’Ucraina inizia a apparire evidente in diversi gangli della società italiana.

I distinguo del Cavaliere

Per gli analisti dell’Osservatorio Globalizzazione le parole di Silvio Berlusconi sono da inserire in più chiavi di letture. In primo luogo, Berlusconi ha nella guerra il vero fattore di distinguo politico per evitare di essere fagocitato da una maggioranza sempre più orientata verso Fratelli d’Italia. E in secondo luogo il fatto che l’uscita di Berlusconi sia arrivata pochi giorni prima delle Regionali in cui il Cavaliere e Forza Italia hanno retto, smentendo chi come Carlo Calenda ne cantava il De Profundiis in anticipo, lascia pensare che Berlusconi abbia individuato nella classe media colpita dalla guerra e dalle sue conseguenze economiche e con spirito pacifista un nuovo bacino elettorale.

Last but not least c’è senz’altro il tentativo di condizionare in anticipo una linea che anche a Washington appare sempre più orientata al negoziato. E il Cavaliere, forte del suo fiuto da negoziatore, sa che presto o tardi il tema della trattativa si porrà. E intende, spalleggiato dall’opinione pubblica, farlo pesare sul governo. Non a caso nella giornata del 16 febbraio Antonio Tajani, parlando con l’omologo Ministro degli Esteri cinese Wang Yi in visita a Roma, ha ricordato la necessità di spingere per la pace pur mantenendo il sostegno a Kiev, perorando un ruolo guida di Pechino nel facilitarla.

True Data

True Data è il nuovo approfondimento settimanale di True News, in collaborazione con Termometro Politico e Osservatorio Globalizzazione. Ogni settimana partiremo da una tematica di attualità nel nostro paese. Lo approfondiremo a livello demoscopico – con un sondaggio realizzato ad hoc – e a livello internazionale – con i dossier dei nostri analisti. Vi aspettiamo ogni venerdì, con il sondaggio di Termometro Politico, l’analisi di Osservatorio Globalizzazione; coordinato dalla rete di True News.