Home Politics San Pietroburgo, bomba in un bar: chi era il blogger nazionalista russo Tatarsky ucciso nell’attentato

San Pietroburgo, bomba in un bar: chi era il blogger nazionalista russo Tatarsky ucciso nell’attentato

San Pietroburgo, bomba

San Pietroburgo, bomba in un bar del centro è stata fatta esplodere. Si è trattato di un attentato in cui è rimasto ucciso, in particolare, il blogger nazionalista Vladlen Tatarsky, molto seguito sui social ma soprattutto grande sostenitore dell’invasione della Russia in Ucraina.

San Pietroburgo, bomba in un bar

Una bomba è stata fatta esplodere in un bar di San Pietroburgo in pieno centro. Il gruppo Cyber Front Z, che sui social si autodefinisce “i soldati dell’informazione russa”, ha dichiarato di aver affittato il caffè per la serata. “C’è stato un attacco terroristico. Abbiamo preso alcune misure di sicurezza ma purtroppo non sono bastate”, ha detto il gruppo su Telegram. Sono rimaste uccise 30 persona con un morto accertato. Ad essere fermata è stata una donna, Darja Trepova.

Chi era il blogger nazionalista russo Tatarsky ucciso nell’attentato

A rimanere ucciso nell’attentato è stato il blogger nazionalista e corrispondente di guerra russo Vladlen Tatarsky. Era molto seguito sui social ed era un chiaro sostenitore dell’invasione della Russia in Ucraina. La Bbc riporta che il blogger si era recato anche al fronte in Ucraina e aveva acquisito particolare notorietà l’anno scorso dopo aver pubblicato un video girato all’interno del Cremlino in cui diceva: “Sconfiggeremo tutti, uccideremo tutti, deruberemo tutti come necessario. Proprio come piace a noi”.

È stato nei punti più caldi dell’operazione militare speciale ma ne è sempre uscito vivo. La guerra lo ha trovato in un caffè di Pietroburgo”, ha detto Semyon Pegov, altro blogger. Alexander Khodakovsky, una figura di spicco tra i filorussi dell’Ucraina orientale, ha scritto: “Max, se tu non fossi nessuno, saresti morto di “vodka e raffreddore”. Ma per loro eri pericoloso, facevi il tuo lavoro come nessun altro. Pregheremo per te, fratello”.

Il padre di Dugina, Alexander Dugin, filosofo e teorico politico nazionalista che sostiene fortemente l’invasione dell’Ucraina, ha salutato Tatarsky come un eroe “immortale”  che è morto per salvare il popolo russo. “Non ci devono essere colloqui con i terroristi se non per la loro resa incondizionata”, ha detto Dugin. “A Kiev deve avere luogo una parata di vittoria”, ha aggiunto.

 

 

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