Home Politics Nikki Haley, la “anti Trump” è l’ultima speranza dei Repubblicani

Nikki Haley, la “anti Trump” è l’ultima speranza dei Repubblicani

Nikki Haley, la "anti Trump" è l'ultima speranza dei Repubblicani

Perché questo articolo potrebbe interessarti? In vista delle elezioni presidenziali statunitensi del 2024, i Repubblicani sono pronti a puntare su un’alternativa all’ “impresentabile” Donald Trump. Il Gop vede in Nikki Haley, più che in Ron DeSantis, la migliore speranza per una sconfitta dell’ex presidente alle primarie.

È tempo per una nuova generazione di leader conservatori“. Nikki Haley scandisce queste parole nell’annuncio pubblicitario, parte di un investimento dal valore di 10 milioni di dollari, mandato in onda da radio e tv di Iowa e New Hampshire, due Stati chiave dai quali passeranno le primarie repubblicane. L’obiettivo dell’ex governatrice della Carolina del Sud, nonché ambasciatrice Usa delle Nazioni Unite, è uno: diventare l’alternativa credibile all’impresentabile Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Un’impresa complessa ma non del tutto impossibile. Almeno a giudicare da quanto fin qui raccolto dalla 51enne di Bamberg, apprezzata da una fascia sempre più consistente di repubblicani e indipendenti.

L’identikit della possibile anti Trump

Haley, nata in Carolina del Sud da una famiglia di indo-americani Sikh, ha iniziato la sua carriera politica nel 2005. Dopo cinque anni come Deputata nella legislatura locale del suo Stato, ne diventerà governatrice. Durante questo periodo si è fatta conoscere grazie ad un’agenda politica orientata al business, fondata sul taglio delle imposte locali e sulla privatizzazione parziale di alcuni settori pubblici, incrociata con una lotta senza quartiere all’immigrazione clandestina.

Nel 2016 ha accettato la chiamata di Trump e diventa ambasciatrice Usa all’Onu. Nel corso del suo mandato, ha più volte dovuto bilanciare le uscite azzardate dell’allora ex presidente in materia di politica estera. Archiviata questa esperienza, Haley ha atteso il momento giusto per rientrare dalla porta principale della politica statunitense. Intende sfidare Trump alle primarie repubblicane, dove ha buone chance di raggiungere la seconda posizione a discapito di Ron DeSantis. Per poi giocarsela con The Donald.

I sostenitori di Nikki Haley

Haley sa bene di aver, a suo modo, fatto parte dell’amministrazione Trump. Non rinnega del tutto quella stagione, ma propone adesso una visione decisamente più pragmatica e moderata rispetto a quella sciorinata dal tycoon. Per questo sembra attirare l’interesse dei ricchi donatori del Partito Repubblicano, che dal canto loro non hanno alcuna intenzione di sopportare un secondo mandato di The Donald. Americans for Prosperity Action, influente rete conservatrice fondata dai fratelli Koch, si è già impegnata a fornire ad Haley un cospicuo sostegno finanziario.

A New York, inoltre, l’ex governatrice della Carolina del Sud ha incontrato altri finanziatori rilevanti, tra cui l’amministratore delegato di BlackRock, Larry Fink, e partecipato ad una raccolta fondi co-ospitata dall’ex presidente di Goldman Sachs, Gary Cohn. L’investitore miliardario Stanley Druckenmiller, tradizionalmente un grande donatore del GOP, ha annunciato a sua volta il suo sostegno ad Haley. Non male come base di partenza.

La chiave del pragmatismo

La signora, fautrice di una svolta generazionale in seno al GOP, si è detta favorevole ad istituire un test di competenza cognitiva per ogni politico over 75. I grandi donatori hanno tuttavia elogiato il buon senso della sua politica estera, la sua eleggibilità e la sua posizione più moderata sull’aborto rispetto a quella adottata da alcuni dei suoi rivali repubblicani.

Haley ha chiesto diverse modifiche ai programmi di rete di sicurezza nazionale, incluso l’aumento dell’età alla quale i lavoratori più giovani di oggi avrebbero diritto ai benefici pensionistici della previdenza sociale. Altro materiale apprezzabile per i suoi crescenti supporter.

I sondaggi: Haley è la speranza dei Repubblicani

Una serie di sondaggi del New York Times/Siena College in Arizona, Georgia, Wisconsin, Michigan, Nevada e Pennsylvania ha mostrato che Haley avrebbe battuto il presidente Joe Biden in ciascuno dei sei Stati che saranno cruciali per decidere le elezioni. La performance media tra gli elettori registrati – 46% per lei e 38% per Biden – è stata migliore di quella del governatore della Florida Ron DeSantis, il suo rivale più vicino. La rincorsa di Haley è appena iniziata.