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Il cinismo salverà il mondo, tra gli Usa e il Green Pass

green pass senza vaccino
Il cinismo salverà il mondo. Forse anche più dell’amore. Se ognuno facesse quello che gli conviene – rigidamente all’interno delle norme che tutelano il bene comune – in modo chiaro e non ipocrita, ci risparmieremmo un sacco di problemi e capiremmo molto di più sulle logiche neanche poi troppo sotterranee del mondo in cui viviamo.

Afghanistan, Green Pass. Così il cinismo salverà il mondo

Tanto per fare un paio di esempi. Perché mai gli Stati Uniti sarebbero dovuti rimanere in Afghanistan quando non è un problema loro la condizione delle donne in quel Paese? Se mettessimo come obbligo il dover intervenire militarmente dove non si rispettano i diritti umani, il globo sarebbe in una costante guerra mondiale: forse che in Turchia i diritti sono rispettati? E nella europeissima e cattolicissima Ungheria? E in Cambogia, Laos e Thailandia, dove c’è traffico di organi e prostituzione minorile e il più alto tasso di crimini legati a pedofilia del mondo? Gli Stati Uniti fanno il loro interesse, e null’altro: hanno deciso di spostare il mirino sulla Cina (come spiegato QUI), e di lasciare un posto nel quale hanno buttato 2mila miliardi di dollari.
Altro esempio di cinismo: il Green Pass. I dati dicono che grazie alla vaccinazione diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva. E’ un fatto. Il Green Pass non serve per la salute, o meglio: non serve SOLO per la salute. Serve perché è l’unico modo per far riprendere l’economia. Senza Green Pass, con i primi freddi, ci potrebbero essere chiusure, lockdown parziali, perdite importanti di introiti non tanto (e non solo) dello Stato, ma delle realtà che danno lavoro alla gente: ristoranti, concerti, tecnici, fiere, convegni e mille altre cose.

Vaccini e green pass, le leggi devono essere utili

Diciamo le cose come stanno: le norme vengono fatte perché hanno una loro utilità, e non guardano l’interesse specifico. Poi è ovvio che la vaccinazione è un business: guardate i titoli delle case farmaceutiche che producono vaccini, che hanno prodotto i tamponi, che producono le mascherine e i dispositivi di protezione. Secondo indiscrezioni raccolte da True-News in Regione Lombardia, la struttura regionale si sta preparando per la terza dose, appena il governo la imporrà. Questo avverrà, e c’è poco da fare, perché tra il rischio futuro del vaccino e il rischio immediato di un contagio, si va a guardare il rischio immediato del contagio.
E’ un ragionamento giusto, questo del cinismo che salverà il mondo? Forse no, moralmente parlando. Ma è l’unico che funziona, l’unico che dà risultati.