Home Politics Giulio Sapelli: “I ricchi votano a sinistra e i poveri non votano. I sindaci? Espressione dell’establishment”

Giulio Sapelli: “I ricchi votano a sinistra e i poveri non votano. I sindaci? Espressione dell’establishment”

Giulio Sapelli: “I ricchi votano a sinistra e i poveri non votano. I sindaci? Espressione dell’establishment”

La scarsa affluenza conferma una tendenza globale; i ricchi votano a sinistra e i poveri smettono di votare.
I nuovi sindaci non sono di sinistra, ma parte dell’establishment. Il voto è una conferma per un governo “senza formula politica” e del fatto che il centrodestra non capisce il paese.

Ballottaggi, Giulio Sapelli: “I poveri sono di destra ma non votano più”

Giulio Sapelli, professore ordinario di Storia economica all’Università di Milano ed editorialista, analizza l’esito del voto, dopo il secondo turno delle amministrative. “Siamo sotto il 50% di affluenza, questo conferma quello che dicevano già da tempo i sociologi americani: i ricchi votano a sinistra, i poveri a destra ma hanno smesso di andare a votare. Gualtieri ha solo il passato di sinistra, Sala non lo è per nulla. I ricchi votano per l’establishment e per le conferme. I poveri un tempo votavano contro, l’anti-establishment poteva essere di sinistra come di destra. Ora il collegamento è solo tra classi medio-alte, che non si curano più di ultimi e penultimi”.

“Dalla scollatura classista possono nascere i gilet gialli”

Il docente e intellettuale passa dal voto alle proteste di questi giorni. “Bisogna stare attenti all’emarginazione di questi tempi, perché i penultimi possono dare vita a gilet gialli. Esiste una tendenza in tutto il mondo, con eccezione in Germania forse, ma in Italia c’è una scollatura classista molto forte. Le proteste dei portuali di Trieste non hanno avuto esito, il porto non è stato bloccato. Rimane il segno dell’autonomia triestina, della “lista del Melone” degli anni ’70 e ‘80, un indipendentismo che è un mix di estremismi di destra e di sinistra, di residuo fiumano. Il movimento non si è diffuso in nessuna parte d’Italia, è stato un fuoco di paglia. Occorre invece sottolineare l’influenza cinese, che è enorme sul porto”.

Il paese che emerge dal voto? “Esiste ancora una divisione tra città e campagna. In Italia abbiamo campagna industrializzata, Vittorio Foa parlava di ‘campagna industrializzata’, dove il contatto è stretto e la divisione sociale è forte tra ricchi e poveri. La povertà nel nostro paese sta diventando enorme”.

Governo? “Qualsiasi voto rafforza Draghi. Senza la politica rimangono solo le élite”

Un voto locale che avrà conseguenze politiche, a livello locale. “Queste amministrative rappresentano un rafforzamento del governo Draghi, ‘senza formula politica’ come ha detto Mattarella, una definizione di Gaetano Mosca, un teorico dell’elitismo. Senza partiti, né formula politica, questo governo è la quintessenza del liberismo, un governo dall’alto. Qualsiasi voto è una conferma per Draghi a cui non importa degli esiti politici“.

Giulio Sapelli: “Senza Berlusconi il centrodestra è stupido: non capiscono lo Zeitgeist”

Un voto che però avrà conseguenze anche sui partiti. “Il centrodestra è stupido: non comprende quello che succede nel mondo, non comprende lo Zeitgeist del nostro tempo. L’unico è Berlusconi, ed è tutto un dire. La Lega purtroppo non è un partito di centro. Il voto rafforza il Partito democratico, ma non l’asse con il Movimento 5 Stelle. Max Weber insegna che il tempo è fondamentale: per la coalizione di governo Pd-M5s servirebbe tempo che il Movimento forse non ha, vista l’emorragia di voti che rischia di far scomparire i grillini”.