Home Politics Elezioni 2025, Genova volta pagina: cosa insegna la vittoria di Salis e della coalizione XXL

Elezioni 2025, Genova volta pagina: cosa insegna la vittoria di Salis e della coalizione XXL

Elezioni 2025, Genova volta pagina: cosa insegna la vittoria di Salis e della coalizione XXL

Campo largo vincente a Genova e Ravenna, ballottaggi a Taranto e Matera. Silvia Salis: “Uniti si vince, la città chiedeva cambiamento”. Schlein: “Campanello d’allarme per Meloni”

Genova cambia rotta. Silvia Salis, ex atleta olimpica e candidata del campo largo, conquista la poltrona di sindaca con il 51,48% dei voti, superando il rivale Pietro Piciocchi, sostenuto dal centrodestra, fermo al 44,20%. È una vittoria che segna la fine del ciclo Bucci e apre una nuova stagione politica sotto il segno del centrosinistra.

“Dedico la vittoria a mio padre”, ha dichiarato commossa Salis ad Agorà, ricordando Eugenio, scomparso pochi giorni prima della campagna elettorale. “Mi aveva chiesto di assumere questo impegno e l’ho fatto. Ogni giorno mi chiedevo cosa avrebbe detto, cosa avrebbe pensato”. Alla stampa ha raccontato di aver “creduto nella vittoria fin dall’inizio”, grazie all’aritmetica del voto regionale: “Già un anno fa Genova aveva dato un segnale, bocciando la giunta Bucci”. Poi ha ribadito: “Questa città aveva bisogno di scrollarsi di dosso tutto ciò che l’aveva portata al disonore delle cronache. Abbiamo vinto perché siamo riusciti a costruire un fronte unito”.

Salis ha anche risposto alle accuse ricevute durante la campagna: “La narrazione della destra è stata grossolana. Noi diciamo sì alle grandi opere, ma anche alle infrastrutture sociali: marciapiedi, asili, servizi per gli anziani. Bisogna pensare alla quotidianità delle persone”. Sull’orizzonte nazionale: “Non ho l’arroganza di dare lezioni, ma il campo progressista, quando unito, può vincere ovunque. Genova lo dimostra”. E ha aggiunto: “Con Schlein, Conte e Fratoianni ci siamo sentiti spesso, la loro vicinanza è stata importante”.

Ravenna conferma il centrosinistra, ballottaggi a Taranto e Matera

Anche a Ravenna il campo largo si impone al primo turno. Alessandro Barattoni viene riconfermato con il 58,15%, staccando di oltre 30 punti Nicola Grandi del centrodestra. “È una bella vittoria, merito del lavoro di tanti”, ha commentato Barattoni, “ma adesso inizia la parte più difficile: governare con responsabilità e recuperare sull’astensione”. Situazione diversa a Taranto e Matera, dove si andrà al ballottaggio l’8 e 9 giugno. Nella città pugliese Pietro Bitetti (centrosinistra) ha ottenuto il 37,39% e affronterà Francesco Tacente (centro e civiche, 26,14%). A Matera, invece, il civico Roberto Cifarelli (43,52%) sfiderà Antonio Nicoletti del centrodestra (36,98%).

Schlein esulta: “Uniti si vince. Fossi in Meloni mi preoccuperei”

“Fossi in Giorgia Meloni comincerei a preoccuparmi”, ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schlein a Repubblica. “Il messaggio che arriva è chiaro: uniti si vince. Non è un dibattito politologico, è un dato oggettivo”. Schlein ha sottolineato con soddisfazione il risultato del suo partito: “Siamo il primo partito in molte città, a Genova siamo intorno al 30%, otto punti in più rispetto alle precedenti comunali, mentre Fratelli d’Italia è al 12%. Il trend si era già affermato alle regionali”. La segretaria ha insistito sull’importanza dell’unità: “Il centrosinistra deve continuare a costruire alleanze sulle cose da fare. Non siamo insieme per il potere, come la destra, ma per realizzare progetti concreti per il Paese”.

Donzelli (FdI): “Abbiamo perso Genova ma vinto altrove. Nessuna crisi nel centrodestra”

Dal fronte opposto, Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia ridimensiona la sconfitta. “Trarre conclusioni nazionali da un voto locale è fuori luogo. Abbiamo perso a Genova, è vero, ma abbiamo vinto in Comuni come Rozzano, Sulmona, Ortona. E per la prima volta a Bolzano”. Secondo Donzelli, “il centrodestra non è in crisi” e le divisioni, dove ci sono state, “sono nate da dinamiche locali”. Sull’unità del centrosinistra, replica: “Noi restiamo compatti, nonostante le differenze. Questo ci rende forti”

Boccia (Pd): “Genova dimostra che il centrosinistra può arrivare al 50%”

“Quando ci si unisce attorno al Pd, si può vincere anche al primo turno”, ha affermato Francesco Boccia, presidente dei senatori dem, al Corriere della Sera. “A Genova nessuno ha posto veti, Silvia Salis ha vinto con oltre il 51%. È la dimostrazione che il centrosinistra unito può superare anche la soglia del 50%”. Boccia lancia anche un messaggio al Movimento 5 Stelle: “A Taranto, come già a Bari, non si sono alleati al primo turno. Speriamo che lo facciano al ballottaggio, perché insieme possiamo vincere”.

Renzi rivendica: “Senza la nostra lista, ci sarebbe stato il ballottaggio”

Anche Matteo Renzi ha rivendicato il ruolo di Italia Viva nella vittoria genovese: “Nelle elezioni di sei mesi fa la Liguria è stata simbolo di divisione e abbiamo perso. Stavolta, senza veti, la nostra lista ha contribuito al successo al primo turno. Basta fare due conti per capire che senza di noi ci sarebbe stato il ballottaggio”.

Bignami (FdI): “Ora toccherà alla sinistra governare Genova. Ma sono divisi su tutto”

Più freddo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami: “Accettiamo il risultato. Auguriamo buon lavoro a Salis. Ma vincere per vincere non è mai stato il nostro obiettivo. A Genova la sinistra ha davanti la sfida più difficile: governare una città in cui è divisa su tutto”.

Salis: il fairplay dello sport, gli attacchi e la richiesta di rispetto

Sulla campagna elettorale, Salis ha voluto sottolineare anche il tono del confronto: “Nel mondo dello sport ci sono regole, fair play, rispetto. In politica ho visto ben altro. Mi sono arrabbiata spesso, ma ho cercato di mantenere un tono alto”. E ha raccontato un episodio emblematico: “Un assessore ha pubblicato una mia foto in costume con mio figlio, senza nemmeno oscurargli il volto. Ora che sono sindaca mi aspetto rispetto, anche per il mio ruolo istituzionale”.