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Bari, le inchieste fanno saltare primarie e campo largo

Bari, le inchieste fanno saltare primarie e campo largo

Perchè leggere questo articolo? La nuova bufera giudiziaria porta l’M5S a far saltare le primarie per il candidato sindaco di Bari a 72 ore dall’appuntamento. Fine del campo largo con il Pd. Decaro: “Voto di scambio? Non mi sorprende…”

“Non ci sono le condizioni per farle seriamente”. Così, a 72 ore dall’appuntamento delle primarie di domenica, il leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte ha fatto saltare il banco. E con ogni probabilità anche l’accordo del campo largo con il Pd in vista delle comunali di Bari. L’inchiesta giudiziaria che ha travolto la Giunta regionale guidata dal dem Michele Emiliano, con l’assessore Anita Maurodinoia indagata per presunto voto di scambio, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Bari, salta il campo largo, M5S avanti da solo con Laforgia

Prima i 130 arresti del 26 febbraio per un presunto intreccio tra mafia, politica e affari a Bari. Poi l’ambigua vicenda della visita del sindaco uscente Antonio Decaro alla sorella di un boss di Bari vecchia, improvvidamente raccontata dallo stesso Emiliano. Adesso il nuovo terremoto. Su un terreno contiguo. Legalità e trasparenza degli amministratori. E così Conte fa saltare tutto. I Cinque Stelle puntano direttamente su Francesco Laforgia, che già era il loro candidato alle primarie: “Le ragioni che ci hanno spinto ad appoggiarlo si rafforzano”. La sfida interna avrebbe dovuto essere con il dem Vito Leccese. E dal Nazareno definiscono quella di Conte una “scelta incomprensibile”: “Il Pd resta al fianco di Bari che ha già dimostrato quanto sia importante il Pd come presidio di legalità e di buona amministrazione”. E se l’avvocato pensa di vincere da solo “proceda pure”… Ma Conte resta fermo sulle sue posizioni: “A una prima inchiesta giudiziaria, si aggiunge oggi una seconda inchiesta in cui è coinvolto il voto di scambio, cose che noi stiamo denunciando da tempo”.

L’assessore Maurodinoia, “Lady Preferenze”, e gli altri indagati

Dieci misure cauterali e 72 indagati. Spiccano, oltre all’assessore Maurodinoia, suo marito Alessandro Cataldo, il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e l’ex assessore di Grumo Appula Nicola Lella. Non che il Pd stia cercando di difendere colei che è già stata ribattezzata “Lady Preferenze”: “La vicenda di Triggiano, se le accuse saranno confermate, è gravissima. Voglio chiarire innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati”, ha assicurato la segretaria Elly Schlein. Ma questo non è bastato ai Cinque Stelle: “Le primarie non mi sembrano più all’ordine del giorno. Laforgia è in campo. Riteniamo di dover rafforzare la sua candidatura e invitiamo tutte le forze politiche e civiche a convergere su Laforgia in modo unitario, senza dividerci”. Così Conte in serata. Ma il Pd non arretra su Leccese, rendendo ormai inevitabile la rottura.

Bari, il centrodestra esulta. E arriva la commissione prefettizia

Che fa la gioia naturalmente del centrodestra. Se il leader della Lega Matteo Salvini, che sarà a Bari domenica, dichiara: “Mi dispiace che Bari e la Puglia vengano accostate a fenomeni di mafia che non meritano”, la premier Giorgia Meloni si sofferma sulla commissione prefettizia che il Governo invierà in città, decisione presa già dopo l’inchiesta di fine febbraio: “Io non avrei politicizzato questa questione, ma penso che sia stato doveroso da parte del ministro dell’Interno inviare la commissione a Bari all’indomani di un’inchiesta che aveva portato all’arresto di quasi cento persone e mentre era stata commissariata la società dei trasporti”.

Emiliano: “Ho accettato le dimissioni di Maurodinoia, ma dice di essersi comportata correttamente”

Ma Emiliano e Decaro cosa dicono? Il governatore ha affidato le sue riflessioni ad una nota: ”Con riferimento alle indagini di cui siamo venuti a conoscenza oggi, l’assessore Anita Maurodinoia si è immediatamente dimessa, nonostante lei ritenga di essersi sempre comportata correttamente. Ho accettato le sue dimissioni a tutela della Regione Puglia, che viene prima di tutto, anche se si è ancora in fase di indagini preliminari”. “È già successo in altri casi, negli anni passati – ha aggiunto – a dimostrazione che questa è la regola, che si fonda sul senso di responsabilità, sulla trasparenza e sul rispetto delle istituzioni. A coloro che stanno già strumentalizzando questa vicenda dico che, così come sono garantisti con un Ministro, dovrebbero esserlo con chiunque altro. In ogni caso, ci sono premesse generali che vanno ribadite”.

Decaro: “Voto di scambio? Non mi sorprende…”

Decaro, che Schlein ha indicato come capolista nella circoscrizione Sud per le Europee, ha invece rilasciato una dichiarazione che gli ha causato qualche critica. Il sindaco uscente ha infatti affermato che “rispetto al voto di scambio è una cosa che non mi sorprende”. Questa la sua riflessione: “Io per primo, come sapete, durante le ultime elezioni ho fatto delle denunce circostanziate. Ne ho fatte tre e due di quelle denunce erano per persone che votavano per me, votavano per le liste legate al mio nome. Purtroppo l’inquinamento del voto, la corruzione, la compravendita del voto c’e’ ed e’ una cosa che dobbiamo attenzionare tutti. Come ho detto piu’ volte va alzato il livello di guardia. Vanno aumentati gli anticorpi. Lo devono fare tutte le forze politiche a cominciare da chi amministra”.