Home Politics Aspides, la Grecia è favorita per guidare la missione contro gli Huthi. E l’Italia?

Aspides, la Grecia è favorita per guidare la missione contro gli Huthi. E l’Italia?

Aspides, la Grecia è favorita per guidare la missione contro gli Huthi. E l'Italia?

Perché leggere questo articolo? Il 19 febbraio prenderà il via la missione Aspides contro gli Huthi in Yemen. L’Europa deve ancora decidere quale paese la guiderà. Il comando operativo sembra destinato ad andare alla Grecia. La Francia potrebbe condividere parte del comando. Mentre all’Italia andrebbe solo un vicecomandante. 

Adesso abbiamo una data. Il 19 febbraio è il giorno d’inizio della missione Aspides. L’operazione europea di protezione del Mar Rosso dai raid degli Huthi che minacciano i commerci, dovrebbe – salvo imprevisti – essere guidata alla Grecia. In lizza per il comando operato ci sono anche i due “grandi” europei del Mediterraneo: Francia e Italia. La guida della missione dovrebbe quasi certamente essere affidata ad Atene, per una serie di motivi.

Perché la guida di Aspides andrà alla Grecia

La prima ragione potrebbe risiedere nel nome scelto per la missione: Aspides. E’ una parola greca che significa “scudi” (il plurale di Aspis, “lo scudo”, “protezione). Il vocabolo è traducibile in inglese con “Shields”, uno tra i lemmi più usati per le operazioni militari volte a garantire la sicurezza internazionale. Ci sono però delle motivazioni più pratiche, a partire da quelle geografiche.

La Grecia è in linea d’aria (e nelle rotte marittime) decisamente più vicina allo Yemen di quanto non lo siamo noi o la Francia. Atene è il principale porto del Mediterraneo orientale europeo, e dista 1500 miglia nautiche dalla zona del Mar Rosso di fronte alle coste dello Yemen. Che diventano 200 in meno, se la flotta di Aspides partisse da Creta. Lì c’è la grande base di Souda Bay, da cui sono partite le portaerei americane che hanno lanciato i raid sugli Huthi degli scorsi giorni. Taranto, la più vicina base militare navale italiana, è 500 miglia più distante.

La Grecia ha un ulteriore vantaggio competitivo, dettato dalla propria storia, che la rende il candidato ideale per guidare la missione Aspides. Il legame con Cipro, in assoluto la base navale sul suolo europeo più vicina agli stretti del Mar Rosso. La zona sud dell’isola divisa in due parti è di cultura e influenza greca (mentre Cipro Nord è turca). La base navale di Mari è a poco più di mille miglia nautiche dallo Yemen.

Il ruolo di Francia e Italia

Una fonte di alto livello che ha partecipato alla riunione dei ministri della Difesa a Bruxelles ha detto a Repubblica che la missione Aspides avrà un comando sdoppiato: ci sarà un comando a terra affidato alla Grecia, a Larissa, e un comando in mare che sarà della Francia. I francesi sfrutteranno proprio Cipro, che alla Francia ha concesso strutture permanenti nella base navale di Mari. La nuova missione sarà basata su Agenor, l’operazione di sorveglianza congiunta guidata proprio dalla Francia che copre il Golfo di Aden, lo Stretto di Hormuz e parte del Mar Arabico. Ad Agenor partecipano già Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Norvegia e Italia.

E l’Italia che ruolo avrà in Aspides? Il nostro Paese avrà un vicecomandante. Sulla questione è intervenuto il ministro della Difesa Crosetto che, al termine del Consiglio informale con i colleghi degli altri Stati membri, ha affermato che “Italia, Francia e Grecia hanno offerto la possibilità” di assumere la guida della missione. “Non è una gara: l’importante per noi è che parta la missione e che partecipi il maggior numero possibile di Paesi europei”, ha sottolineato il ministro, augurandosi poi che la missione possa crescere di dimensioni e che le navi di alcune nazioni come Russia e Cina possono transitare nel Mar Rosso senza essere attaccate.

Che missione sarà Aspides

La data è confermata. Il 19 febbraio i ministri degli Esteri dell’Ue lanceranno la missione Aspides nel Mar Rosso. Aspides sarà una missione di difesa per proteggere le navi civili in transito davanti alle coste dello Yemen. La giunta militare Houti, che governa circa un terzo del Paese e legata all’Iran, ha deciso di attaccare il traffico commerciale come rappresaglia per l’invasione israeliana nella Striscia di Gaza. Dovrà dare la protezione che per adesso i raid angloamericani dell’operazione Poseidon Archer non sono in grado di garantire. I prossimi passaggi formali sono il Comitato politico e di sicurezza del 13 febbraio, cui seguirà un confronto tra gli ambasciatori presso la Ue. Poi i ministri degli Esteri daranno il via libera al Consigli. Che la guidino Grecia, Francia o Italia, Aspides inizierà il 19 febbraio. Questa è la cosa davvero importante.