Home Politics Problemi con Putin, Houthi o terroristi? Better call Usa

Problemi con Putin, Houthi o terroristi? Better call Usa

Problemi con Putin, Houthi o terroristi? Better call Usa

Perché leggere questo articolo? Possiamo denigrare Usa e Regno Unito quanto vogliamo, e le ragioni storiche per farlo non mancherebbero. Alla fine però sono sempre loro ad intervenire per sbrogliare la matassa contro i nostri nemici. Che noi combattiamo solo a parole. 

Sono un proprietario immobiliare: se mi vengono i ladri a casa chiamo la polizia, non una gang di strada“. Questa battuta di Chris Rock ai tempi del Black Lives Matter militante, non svela solo alcune ipocrisie di chi in America vorrebbe ridurre il budget – quando non proprio eliminare del tutto – la polizia. Spiega molto bene gli equilibri internazionali. Quando c’è una crisi, il mondo libero si scalda, arriva a diversi, ipotizza gli scenari del mondo post-americano. E, a quel punto, chiama capitan America a risolvere il problema. Vale per gli Houti, come per Putin, per pirati o terroristi. C’è un problema nel mondo? Chiamiamo gli Usa. Nel bene o nel male, gli unici poliziotti che il mondo ha a disposizione.

Problemi all’estero? Better call Usa

L’ultimo esempio lo abbiamo avuto stanotte. Dopo 27 raid in 55 giorni da parte degli Houthi, nella tarda notte Usa e Gran Bretagna hanno bombardato il nord dello Yemen. Una serie di strike mirati a colpire la principale minaccia al commercio internazionale dai tempi della nave incagliata nel canale di Suez. Da ormai due mesi la milizia sciita yemenita lanciava missili contro le navi mercantili in transito nel Mar Rosso. Molte grosse compagnie – tra cui armatori italiani ed europei – avevano sospeso i viaggi delle navi cargo, e i costi assicurativi sono raddoppiati. Alla fine chi ha mosso un dito per risolvere la situazione. Gli unici che potevano in un batter d’occhio: americani e inglesi.

Il 2 gennaio, gli Usa avevano annunciato il ritiro dal Mediterraneo orientale della portaerei Gerald R. Ford. Dieci giorni dopo hanno colpito Sanna. La capitale dello Yemen dista più di 6mila miglia nautiche da Norfolk, la più importante stazione navale della US Navy negli Stati Uniti e la più grande base aeronavale del mondo. Questo non è un problema per quella che rimane l’unica potenza militare in grado di proiettare la sua capacità militare in tutto il mondo.

Poliziotti del mondo, nel bene e nel male

Nelle stesse acque agitate – tra Mar Rosso, Golfo di Aden e Oceano indiano – che bagnano lo Yemen, gli Usa sono già intervenuti negli anni. Nel 2008 la Nato ha lanciato l’operazione Ocean Shield, che ha di fatto annientato la pirateria che infestava le coste della Somalia. Azioni che, secondo la Banca Mondiale, sono costate all’economia mondiale 18 miliardi di dollari all’anno. Se si vuole tornare indietro, le acque del Canale di Suez furono protagoniste di una crisi nel 1956 – con Israele, Francia e Regno Unito protagoniste di nove giorni di operazioni militari contro l’Egitto – che fu risolta ancora una volta dall’intervento americano.

Da tempo si discute del fatto che il mondo non sia più unipolare. Sempre più analisti prevedono la fine di un mondo controllato dalla sola superpotenza americana. Una condizione che, se c’è stata, è durata pochissimo dopo il crollo dell’Unione sovietica. Ciò non ha impedito agli Usa e al fido alleato britannico di continuare ad adempiere il ruolo di poliziotto del mondo. In origine la formula prevedeva “quattro poliziotti per il mondo”. La formula venne coniata dal presidente Usa Roosevelt per indicare le principali potenze alleate nella seconda guerra mondiale: America, Urss, Regno Unito e Cina. Dei “Big Four” al mondo libero sono rimasti solo Usa e Uk.

Il mantenimento dell’ordine mondiale non è sempre stato un pranzo di gala. I soli americani sono ritenuti responsabili di almeno 81 interventi noti – espliciti o sotto copertura – in politica internazionale nel periodo tra il 1946 e il 2000. Se si considera il resto del Novecento, si fanno prima a contare i Paesi del mondo che non sono stati invasi da truppe americane. All’Italia è toccato due volte nella storia: nel 1917 come alleati, il 9 luglio 1943 da nemici. Allargando il conto al Regno Unito – fino alla Prima guerra mondiale – il più potente e ampio impero della storia, il giro del mondo è completato.

Usa e Uk, gli unici Mr.Wolf che abbiamo

Lo storico americano Christopher Kelly e lo storico britannico Stuart Laycock hanno scritto un libro: “L’America invade: come abbiamo invaso o siamo stati coinvolti militarmente in quasi tutti i paesi della Terra“. Secondo i due studiosi l’avrebbero scampata solo tre Stati: Lichtenstein, Butan e Andorra. Se le due potenze globali Usa e Uk hanno inviato truppe nel 98% della superficie terrestre, però, non è solo per portare la guerra, esportare la democrazia o avviare cambi di regime. Molto spesso lo hanno fatto attraverso basi militari concesse da alleati o nel quadro di operazioni internazionali. Missioni che quasi sempre hanno visto la conduzione o il principale finanziamento da parte di Usa o Regno Unito. Anche quando non inviano truppe, i due “superpoliziotti” sono gli unici a darsi da fare per fornire armi agli alleati. I nostri Mr.Wolf, che risolvono i nostri problemi. Basta vedere l’Ucraina. Il confronto tra le armi fornite a Kiev dagli Usa e dall’Europa è impietoso. Tornando alla domanda iniziale sulle telefonate in caso di emergenza, resta valida la celebre frase di Kissinger: “Chi devo chiamare se voglio parlare con l’Europa?”.