Home Politics Agi in vendita, Eni ricorre all’asta per arginare le proteste

Agi in vendita, Eni ricorre all’asta per arginare le proteste

Agi in vendita, Eni ricorre all’asta per arginare le proteste

Prosegue la battaglia dei giornalisti dell’Agi, l’Agenzia Giornalistica Italiana, contro la vendita al Gruppo del deputato della Lega Antonio Angelucci. Dopo i quattro scioperi intrapresi dai dipendenti dell’Agenzia e l’indiscrezione per cui la vendita sarebbe avvenuta a 30 milioni di euro, l’Eni ha deciso di calmare gli animi e, con l’obiettivo di rendere la cessione il più trasparente possibile, attivare un bando di gara. Ecco costa sta succedendo. 

Eni vende Agi: il bando come scelta di trasparenza

Eni, proprietaria dell’Agenzia dal 1965, ha specificato che la vendita dell’Agi verrà regolata tramite un bando di gara. In questa maniera l’esito finale potrebbe essere il medesimo temuto da alcuni giornalisti ma con la modalità scelta dall’Ente Nazionale Idrocarburi si avrebbe un’opzione più trasparente. Sul caso, come riportato dall’Ansa, il portavoce della Commissione europea Christian Wigand, rispondendo a una domanda in merito al possibile acquisto dell’AGI, ha specificato che la questione dev’essere ancora esaminata. Wigand ha però sottolineato che la Commissione si occuperà di conotrollare che venga rispettato il Media freedom act. La legge sulla libertа dei media è stata approvata nei giorni scorsi e prevede maggiore trasparenza sulla proprietà dei media.

Agi, Marina Berlusconi smentisce un interesse

In quanto ai timori e alle proteste di queste ultime settimane il tutto è riconducibile al fatto che attualmente Angelucci, parlamentare dal 2008, è titolare di Libero, Il Giornale e Il Tempo. L’acquisto di Agi porterebbe far pensare alla costituzione di un grande polo d’informazione di centrodestra. In totale sono 72 i giornalisti Agi che hanno già scioperato per quattro giorni e manifestato in piazza. Sul caso l’Agenzia Reuters ha parlato di un interessamento nei confronti di Agi da parte di Mondadori. Poco dopo la Presidente Marina Berlusconi ha smentito la notizia. Nonostante Angelucci non sia il primo politico ad avere interessi nei media, possedere un’agenzia di stampa comporta un livello di influenza significativo sulla selezione e la presentazione delle notizie nei giornali.

L’importanza delle agenzie di stampa

Le agenzie di stampa svolgono un ruolo chiave nel filtrare e determinare la priorità delle notizie da diffondere, influenzando così le decisioni editoriali dei giornali. La credibilità e l’ampia diffusione delle agenzie di stampa fanno sì che le redazioni giornalistiche spesso si affidino ai loro comunicati per la copertura delle notizie. È essenziale che le agenzie di stampa mantengano un alto livello di imparzialità e adottino uno stile di scrittura neutrale, consentendo alle singole redazioni di decidere autonomamente se e come utilizzare le informazioni fornite, così come il tono e l’interpretazione da dare alle notizie. Per garantire questa presunta indipendenza, l’agenzia di stampa principale in Italia, l’Ansa, per esempio, è di proprietà di una cooperativa composta da 23 editori dei principali giornali italiani.

Gli scenari. Giorgetti: “Ministero non competente sulla vicenda”

Cosa accadrà è molto difficile da prevedere, certo è che un polo informativo, di qualsiasi sfumatura politica, potrebbe scatenare questioni intricate nel panorama giornalistico italiano. Secondo quanto riportato da La Stampa, sembra che il governo abbia dato il suo consenso alla vendita, con informazioni provenienti da Fratelli d’Italia che confermano un incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il senatore Angelucci su questo tema. Nel frattempo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito durante il question time alla Camera che il suo ministero, che ha una partecipazione in Eni, non è competente per rispondere sulla questione. Non resta quindi che attendere per capire il destino dell’Agenzia Giornalistica Italiana.