Home Pharma Schillaci: “Telemedicina strumento contro le disuguaglianze”

Schillaci: “Telemedicina strumento contro le disuguaglianze”

Orazio Schillaci vita privata

“Io credo che la sanità del terzo millennio vada cambiata: la vera trasformazione sarà la digitalizzazione della sanità italiana: è uno strumento fondamentale anche per superare le tante diseguaglianze che ci sono nel servizio sanitario pubblico”. Lo dichiara il ministro della Salute Orazio Schillaci spiegando che i piani del governo puntano a offrire “maggiore sanità territoriale ai cittadini”.

La firma per il lancio della piattaforma nazionale di Telemedicina

Le parole arrivano dopo la firma per il lancio della piattaforma nazionale di Telemedicina, “un altro importante tassello – ha commentato Schillaci – nell’ambito dell’attuazione del Pnrr”. Grazie alla piattaforma i professionisti sanitari potranno disporre di nuovi strumenti per operare in ogni processo individuale e multi-disciplinare. Verrà inoltre, secondo gli obiettivi del governo, “migliorata l’accessibilità dei pazienti alle cure e alle prestazioni”.

Il progetto si basa sul contratto tra Agenas e il raggruppamento temporaneo d’impresa Engineering-Almaviva

Il progetto si basa sul contratto tra Agenas e il raggruppamento temporaneo d’impresa Engineering-Almaviva per l’affidamento in concessione della “Progettazione, realizzazione e gestione dei Servizi abilitanti della Piattaforma nazionale di Telemedicina Pnrr” – Missione 6 Componente 1 subinvestimento 1.2.3 “Telemedicina” per un valore di 250 milioni.

La Piattaforma Nazionale di Telemedicina permetterà, ha detto ancora il ministro, “di vincere la sfida per il superamento delle diseguaglianze nell’offerta delle prestazioni e dell’assistenza tra le diverse aree territoriali. Saremo quindi in grado, grazie alla telemedicina, di dare risposte tempestive e di qualità alla domanda di servizi sanitari sul territorio. Questo si tradurrà in un significativo alleggerimento della pressione sugli ospedali e sui Pronto Soccorso spesso oberati da richieste inappropriate che finiscono col ripercuotersi negativamente sulla possibilità di assicurare nei tempi giusti gli interventi e le prestazioni necessarie a chi ne ha reale necessità”.