Home Pharma Cartabellotta (Fondazione Gimbe): “L’autonomia differenziata in sanità? Un salto nel buio”

Cartabellotta (Fondazione Gimbe): “L’autonomia differenziata in sanità? Un salto nel buio”

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Gli impatti dell’autonomia differenziata sulla sanità e il rischio che si accentui il divario tra Nord e Sud, anche rispetto alla messa a terra del Pnrr, sono gli snodi più delicati evidenziati da Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe in questa video-intervista per True-News.it.

Cartabellotta, autonomia differenziata: “Attenzione alla migrazione del personale sanitario”

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Incalzato sugli effetti dell’autonomia differenziata, Cartabellotta lo definisce “un po’ un salto nel buio”.  “Il problema fondamentale – aggiunge – è che noi oggi abbiamo 21 macchine che corrono in un circuito di Formula 1: ce ne sono alcune molto più avanti come la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto. È certo che le Regioni del Sud saranno enormemente penalizzate in quanto la maggior parte, tranne la Basilicata, è in piano di rientro”. Le prime conseguenze? Per il Presidente della Fondazione Gimbe si potranno avere in termini di migrazione del personale sanitario dal Sud al Nord. “Il fatto che le Regioni abbiano una maggiore autonomia nella contrattazione collettiva del personale sanitario rischia di generare, oltre alla mobilità dei pazienti, anche quella dei professionisti sanitari che possono scegliere il territorio dove è garantita una migliore retribuzione economica”.

“SSN, servono investimenti e riforme coraggiose”

Dovendo individuare le priorità in termini di politiche sanitarie Cartabellotta identifica nella direzione da dare al Servizio Sanitario Nazionale la più impellente. “Occorre comprendere in quale direzione la classe politica intende portare il SSN perché, se vogliamo recuperare quei principi di universalismo, equità e uguaglianza che sono stati inseriti nella legge istitutiva del 1978, bisogna dirlo in maniera esplicita, fare investimenti consistenti per rilanciare il finanziamento pubblico e proporre riforme coraggiose”.

“Pnrr in linea con i target europei, ma carenze nella messa a terra”

Sul fronte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “siamo in linea con i target europei”, ma a livello pratico bisogna fare i conti con “la carenza di infermieri che sono fondamentali per riorganizzare l’assistenza territoriale” e “con la modulazione del Piano nel Centro Sud”. “Se obiettivo del Pnrr è, in maniera trasversale, potenziare il Mezzogiorno e ridurre il disavanzo tra le Regioni – prosegue Cartabellotta – bisogna assolutamente trovare una quadra e recuperare questo gap”. Un gap rilevato anche in materia di innovazione tecnologica.

“Tecnologia, colmare i gap e integrare lo sviluppo nei processi organizzativi e finanziari”

Secondo il Presidente della Fondazione Gimbe infatti “assistiamo a un forte divario tra lo status dell’avanzamento della tecnologia e le possibilità reali di applicarla” per una molteplicità di problemi: dalla “analfabetizzazione digitale di parte della popolazione e dei professionisti sanitari” all’assenza della “banda larga soprattutto in alcune aree del Paese”. A queste si aggiungono le modalità organizzative e di rimborso del Servizio Sanitario Nazionale. “Al momento, ad eccezione della tele riabilitazione, le prestazioni in telemedicina non prevedono un rimborso con i soldi pubblici” e quindi “da un lato abbiamo una grande capacità di sviluppare la tecnologia, ma poi non riusciamo a integrare questi passi avanti nei processi organizzativi e finanziari del servizio sanitario”.