Home Economy La “crisi dei palloni” spinge la Cina verso l’Italia

La “crisi dei palloni” spinge la Cina verso l’Italia

La “crisi dei palloni” spinge la Cina verso l’Italia

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Il massimo diplomatico della Cina, Wang Yi, sta effettuando un importante tour diplomatico in Europa. Nell’agenda dell’emissario di Xi Jinping troviamo Francia, Ungheria, Russia e anche l’Italia. Oltre ad un intervento previsto per la Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Ecco quali sono i dossier più caldi e perché Pechino guarda anche a Roma.

Wang Yi, appena nominato principale consigliere per la politica estera del presidente cinese Xi Jinping, è già in Europa. Nel suo tour internazionale di otto giorni ha incluso visite in Francia, Ungheria e Russia. E quindi il nostro paese. Oltre ad un intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco nel fine settimana, alla quale dovrebbe partecipare anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Ma per quale motivo alla Cina interessa fare tappa anche a Roma? C’è una strategia ben precisa nelle mete scelte da Pechino. O meglio: ci sono nodi da sciogliere, questioni da chiarire, dossier da discutere.

L’importanza dell’Italia per la Cina

Possiamo suddividere la missione di Wang Yi in più sottomissioni. Da una parte la Cina è chiamata a rafforzare le relazioni con l’Europa in un momento internazionale tesissimo.

Il presunto pallone spia cinese entrato nei cieli del Montana, e abbattuto al largo delle coste della Carolina del Nord dopo giorni di polemiche, ha raffreddato i rapporti tra Pechino e Washington. Onde evitare il rischio isolamento – un vero e proprio spauracchio per Xi – il Dragone ha pensato bene di fare sponda sul continente europeo. In particolare su alcuni Paesi strategici.

L’Italia è fra questi, visto che Roma è l’unico membro del G7 ad aver siglato con Pechino, nel 2019, il Memorandum of Understanding sulla Via della Seta.

Attenzione però perché, ascoltando le varie dichiarazioni di Giorgia Meloni e le sue prese di posizione (solidarietà a Taiwan e asse di ferro con gli Usa), è possibile che il governo di centrodestra voglia congelare il MoU relativo alla BRI.

Non è un caso che il nuovo ambasciatore cinese in Italia, Jia Guide, verrà implicitamente chiesto di fare il possibile per evitare che l’Italia cestini il richiamato accordo diplomatico. Che, almeno dal punto di vista mediatico, per Pechino rappresenta un autentico jolly. Ricordiamo che, se niente dovesse cambiare, il MoU si rinnoverà automaticamente nel marzo 2024.

L’importanza dell’Europa

Se l’Italia è la chiave per far restare a galla la BRI nel cuore dell’Europa, la Francia è fondamentale per accelerare la ripresa delle discussioni sul futuro del Comprehensive Agreement on Investment (Cai).

Stiamo parlando dell’accordo sugli investimenti siglato tra Unione Europea e Cina, ma ancora in fase di stallo. Pechino sperava che il processo di ratifica dell’intesa potesse sbloccarsi nel 2022 ma la fumata bianca ancora non si è vista.

Il fatto che Wang abbia scelto di iniziare il suo viaggio europeo da Parigi, incontrando Emmanuel Macron in una visita a porte chiuse all’Eliseo, dimostra che la Cina considera il presidente francese il principale interlocutore tra i leader del Vecchio Continente.

Ancora una volta, per inciso, Macron è riuscito a rubare la scena a Meloni e agli altri colleghi europei. Del resto, proprio come accaduto con il recente invito di Volodymyr Zelensky a Parigi, esteso soltanto ad Olaf Scholz, e con l’asse rinsaldato con Berlino. In entrambi i casi per Roma non c’è stato spazio.

Il Cai, spinto con fervore dall’ex cancelliere tedesco Angela Merkel e dal dipartimento commerciale della Commissione europea, è stato “congelato” dal Parlamento europeo dopo che la Cina ha sanzionato alcuni legislatori dell’Ue in risposta alle sanzioni europee contro i funzionari cinesi coinvolti nella repressione degli uiguri nello Xinjiang.

Wang, tra l’altro, si fermerà in Germania, anche se qui prenderà parte alla Conferenza di Monaco. In ogni caso la sua trasferta europea cade nell’anno del 20esimo anniversario del partenariato strategico globale Cina-Ue.

Le questioni globali

La terza e ultima missione di Wang ha un carattere globale. Alla Conferenza di Monaco l’alto diplomatico cinese ribadirà la posizione cinese sulla guerra in Ucraina. In che modo? Trasmettendo la visione della Cina sulle questioni di sicurezza globale, in particolare sulla crisi ucraina, promuovendo l’immagine di Pechino come costruttore di pace e risolutore di crisi. L’intero tour, inoltre, potrebbe fornire una prova dell’abilità di Wang nel bilanciare gli stretti legami della Cina con la Russia, tentando al tempo stesso anche di rafforzare l’immagine e le relazioni della Cina in Europa. Anche perché l’ex ministro degli Esteri cinesi visiterà anche la Russia. Alla Conferenza di Monaco, infine, Wang potrebbe incontrare Blinken. Nel caso in cui dovesse esserci l’attesissimo faccia a faccia, i rappresentanti di Cina e Stati Uniti potrebbero parlare della questione dei palloni aerostatici e cercare di smussare le tensioni reciproche. Nel frattempo i palloni spia hanno spinto il Dragone verso l’Europa. E qui, nell’interagire con il gigante asiatico, anche l’Italia giocherà un ruolo non indifferente.