Home Future Va’ dove ti porta il soldo: ecco i paesi che pagano chi vuole trasferirsi

Va’ dove ti porta il soldo: ecco i paesi che pagano chi vuole trasferirsi

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Con la pandemia molte persone in tutto il mondo hanno sognato di cambiare vita per trasferirsi in località con ritmi più slow, possibilmente in mezzo alla natura, ma non tutti lo hanno fatto, perché, certo, non è semplice, in primis a livello finanziario. La soluzione? Cogliere l’occasione dei vari finanziamenti offerti da governi ed amministrazioni locali per trasferirsi a vivere in piccoli paesi o aree rurali che hanno bisogno di essere ripopolate e “coccolate”, per evitare il rischio che vengano abbandonate a se stesse. Ecco alcune delle più possibilità più recenti comparse sulla stampa nazionale ed internazionale. 

Irlanda 

L’ultima in ordine di tempo arriva dall’Irlanda con il programma “Our Living Islands”, attraverso il quale il governo cerca nuovi residenti per 23 delle sue isole remote, in particolare per quelle che non sono comodamente collegate alla terraferma tramite ponti. E così, a partire dal 1° luglio le persone disposte a trasferirsi potrebbero ricevere oltre 80.000 euro per cambiare vita. La somma, però, dovrà essere utilizzata per restaurare gli edifici già presenti sul territorio, che dovranno quindi essere di proprietà, oltre ad essere stati costruiti prima del 1993 ed sfitti da almeno due anni. Serve quindi un investimento iniziale, ma poi i lavori di ristrutturazione sarebbero coperti dai fondi statali. Per i prossimi anni, inoltre, il governo si è impegnato a migliorare la copertura sanitaria, educativa e a banda larga di queste zone. 

Svizzera

Bisogna vedere quale sarà la risposta, ma potrebbe essere necessario affrettarsi prima che arrivi una marea di richieste. Così è successo, infatti, ad Albinen, paesino svizzero nel Canton Vallese che conta meno di 200 abitanti, tra fattorie ben conservate e fienili di montagna: un piccolo comune, che offre circa 60.000 euro a famiglia per trasferirsi lì, a poco meno di 100 km dal confine con l’Italia. Una proposta talmente allettante che il sindaco sta ricevendo 100 domande al giorno dall’estero. Bisogna sgomitare per trovare posto, insomma… 

Spagna

Molto ambita da chi scegli la “relocation” è la Spagna. Per esempio, Ponga, 600 persone e 2.000 ore di sole l’anno nelle montagne settentrionali del Paese, è disposta a pagare circa 3mila euro a chi si trasferisce, bambini inclusi, quindi le famiglie sono le benvenute.  bambini, quindi le famiglie hanno un incentivo in più. Bisogna impegnarsi a rimanere per almeno cinque anni, ma non dovrebbe essere difficile, dato che si è al centro di un’importante riserva naturale, il che significa che i residenti avranno accesso a splendidi sentieri escursionistici, punti mozzafiato per il birdwatching e sport d’avventura da brivido. Il mare non è lontano, mentre chi desidera un po’ di vita frenetica può andare a Gijon, la città più vicina. 

Rubia è invece un villaggio galiziano a 2 ore e mezza di auto a est di Santiago de Compostela, che darà ai nuovi arrivati fino a 150 euro al mese per viverci. Il programma è rivolto soprattutto alle famiglie, perché la speranza è quella di aumentare il numero di studenti nelle scuole locali. Griegos, circa 130 residenti nella Spagna orientale,“offre lavoro e tre mesi di affitto gratuito ai nuovi arrivati, poi la locazione sarà di soli 225 euro al mese e i residenti riceveranno 50 euro in più per ogni bambino di età compresa tra i 4 e i 18 anni.

Nell’ottica di favorire nomadi digitali e lavoratori da remoto è nata in Spagna la Rete Nazionale delle Città Accoglienti (Network of Welcoming Towns): non vengono distribuiti finanziamenti, ma i comuni aderenti si impegnano a mettere a disposizione una persona di riferimento, pronta a guidare ed assistere gli interessati al trasferimento. Si tratta di piccoli comuni (fino a 5.000 abitanti) che soddisfano una serie di criteri e standard minimi per il lavoro a distanza (copertura 3G/4G, connessioni Wi-Fi negli spazi pubblici, ecc.), ma sono anche luoghi che vantano natura, spazi culturali e servizi che facilitano la vita di tutti i giorni (ambulatori medici, supermercati, bar, centri di formazione, associazioni e volontariato, ecc.). Ecco allora Sigüenza (Guadalajara), Covarrubias (Burgos), El Burgo de Osma (Soria) e Madrigal de las Altas Torres (Avila). E ancora, Tejeda (Gran Canaria), Genalguacil e Tolox, vicini al Parco Nazionale della Sierra de las Nieves (Malaga), Belorado (Burgos), Paredes de Nava (Palencia).

Italia

Non poteva mancare l’Italia. Si parte dalla Calabria, dove trasferirsi in un borgo con 2.000 residenti o meno farà guadagnare fino a 28.000 euro. L’obiettivo? Sempre combattere il rischio spopolamento. Possono presentare richiesta di ammissione al beneficio economico gli under 40, provenienti da un Comune italiano con popolazione superiore ai 2mila abitanti o da un’altra nazione, disposti a trasferire la propria residenza entro 90 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda di accesso. 

E che ne dite della Puglia, in particolare di Presicce-Acquarica, che pagherà ai nuovi residenti fino a 30.000 euro per trasferirsi lì, in mezzo agli uliveti? Il budget va utilizzato per acquistare e ristrutturare un immobile disabitato nella zona. Benvenuti i figli: 1.000 euro per ogni nuovo nato. C’è tempo fino al 30 settembre 2023 per inoltrare istanza di contributo e accedere alle risorse disponibili che, per questa prima edizione del bando “Benvenuti”, ammontano a 100.000,00€ e potranno essere rifinanziate anche negli anni successivi, in base delle disponibilità di bilancio.

Da una bellezza all’altra, ecco la Sardegna. La Giunta della Regione ha lanciato una campagna per attirare nuovi abitanti nei paesi minori dell’isola, stanziando ben 45 milioni di euro per l’acquisto o la ristrutturazione di prime case nei piccoli comuni. A tutti coloro che decideranno di trasferirsi qui verrà erogato un contributo a fondo perduto di 15mila euro a persona (o a nucleo familiare).  

Australia

Per chi invece vuole cambiare vita in modo radicale c’è l’Australia, in particolare Quilpie, piccola cittadina, situata nel deserto a 600 miglia da Brisbane. Per attirare nuovi residenti l’amministrazione locale offre una somma di 20.000 dollari australiani (pari a circa 13.660 dollari americani) alle persone che desiderano trasferirsi lì: tale cifra deve però essere utilizzata per  comprare la prima casa oppure per acquistare un terreno, costruire un’abitazione e viverci. Soggiorno minimo? Sei mesi.