Continua la ricerca di un social network per Trump (e i suoi)

Da Gab a Parler, la destra americana cerca una nuova casa. E se fosse Trump stesso a fare un social network?

Continua la ricerca di un social network alternativo ai grandi nomi di Facebook e Twitter. Da tempo la destra americana ha creato ambienti alternativi, spesso diventati coacervi di razzismo. È il caso di Gab, social network preferito dall’alt-right, ma anche di Parler, finito al centro dell’attenzione dopo l’assalto a Capitol Hill dello scorso gennaio.

È lo stesso Donald Trump a partecipare a questa ricerca. Da quando, in seguito proprio agli eventi di Washington, è stato bandito da Facebook e Twitter (tra gli altri), l’ex presidente degli Stati Uniti prepara un ritorno. Che deve però essere in grande stile, secondo gli standard di The Donald.

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Le alternative al mainstream

Finora Trump ha detto di no agli inviti di Gab e di Parler. Quanto all’idea di costruirsi un social su misura, se ne parla da tempo. Il punto è che tra le aziende che hanno bandito Trump ci sono anche Google e Amazon, ed è dura farlo senza usare i loro servizi. Bisognerebbe quindi usare altri mezzi (alternativi, meno affidabili) e sperare che il prodotto finale non venga hackerato com’è successo a Parler. “Il social della libertà d’espressione”, come si autodefiniva, ha subito un attacco hacker pesantissimo che ha di fatto aiutato gli inquirenti a ricostruire gli attacchi di Capitol Hill.

Dai cuscini ai social

Nel frattempo si muove anche Mike Lindell, fondatore di MyPillow, un brand di materassi e cuscini noto agli spettatori di Fox News, la rete, vicina alla destra trumpiana. Lindell è un grande sostenitore del 45esimo presidente e ha da poco annunciato “Frank”, un social network piuttosto bizzarro, dedito alla libertà d’espressione e in cui – tra le altre cose – sarà proibito “nominare il nome di dio invano”. Online dal 16 aprile, il sito sembra fatto peggio ancora di Parler e dimostra quanto questo tipo di progetti dilettanteschi siano poco affidabili, se non controproducenti. Chissà, forse è per questo che Trump, per ora, sta a guardare.