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OpenAI vuole realizzare ‘l’iPhone con l’Intelligenza artificiale’

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C’è fermento in casa OpenAI: la società dietro ChatGPT punta a sviluppare quello che potrebbe essere chiamato l’“iPhone dell’intelligenza artificiale”. Un progetto che richiederà almeno un miliardo di dollari, come riporta il Financial Times, per il quale sarebbero già in corso trattative “serie”, ma non ancora definitive, con l’ex designer di Apple, Jony Ive, che ha disegnato alcuni dei prodotti più iconici dell’azienda, dall’iPad all’iPod, e con il gigante tecnologico giapponese SoftBank.

Certo probabilmente ci vorranno anni, ma in futuro potrebbe arrivare sul mercato il primo smartphone costruito appositamente attorno ad un avanzato assistente di Intelligenza Artificiale, come ChatGPT.

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Chi è Jony Ive, ex designer di Apple

Per raggiungere questo obiettivo Sam Altman, CEO di OpenAI, si sarebbe rivolto proprio a LoveFrom, la società fondata nel 2019 da Jony Ive dopo la sua lunga esperienza in Apple, per esplorare come trasformare l’IA in un prodotto di consumo di massa. Un’idea che si ispira alla alla rivoluzione introdotta dall’iPhone nel campo della tecnologia mobile e all’impulso che questo oggetto ha dato all’utilizzo di Internet.

“iPhone con l’Intelligenza artificiale”: il ruolo di SoftBank

Oltre ad Ive, anche SoftBank è partner chiave del progetto: questa holding finanziaria giapponese detiene il 90% di Arm, una società britannica leader nella produzione di chip, che diventerebbe la responsabile della fornitura dei semiconduttori per la realizzazione del nuovo dispositivo e che metterebbe a disposizione gran parte degli finanziamenti necessari per portare avanti l’iniziativa.

In attesa di capire come proseguiranno le trattative, che potrebbero richiedere diversi mesi prima di concludersi con un annuncio formale, il mondo della tecnologia si dà da fare per cercare quello che il Financial Times definisce un “iPhone moment” o “momento iPhone”, ovvero quel momento rivoluzionario in cui il device della Mela ha cambiato le nostre vite. Prima del suo arrivo, molti nell’industria tecnologica erano convinti che la fusione di informatica e comunicazioni mobili avrebbe portato a una nuova era, ma la loro previsione si è concretizzata solo quando Apple ha lanciato il suo primo telefono touchscreen nel 2007. A quel punto la strada da seguire è diventata chiara, ma nei mesi precedenti c’era stata una ricerca molto affannosa nel mondo del computing mobile.

Un periodo che sembra tanto simile all’attuale, in cui tante società stanno cercando di lanciare idee sull’Intelligenza Artificiale sperando di riuscire ad avere quell’intuizione che porterà una nuova rivoluzione, aprendo l’AI alle masse e facendola entrare nella nostra vita quotidiana come elemento di routine.

Le nuove applicazioni dell’IA

Una sfida che è emersa con evidenza pochi giorni fa quando Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha utilizzato la conferenza annuale per sviluppatori della sua azienda per mostrare come i suoi 3 miliardi di utenti presto saranno in grado di fare cose  innovative, come arricchire le loro foto su Instagram con nuovi effetti digitali o chattare in maniera testuale con gli avatar generati dall’IA delle celebrità. Zuckerberg ha passato gran parte dell’ultimo anno a minimizzare le prospettive a breve termine per il metaverso immersivo in 3D che ha a lungo promosso. E ancora, se una volta pensava che le persone avrebbero comprato gli occhiali per la realtà aumentata di Meta per guardare ologrammi sovrapposti al mondo reale, ora pensa che la loro vera utilità sarà quella di poter vedere brevi descrizioni di testo delle cose che stanno guardando. Insomma, nuove forme di IA potrebbero potenziare i servizi esistenti della sua azienda.

Con l’IA lo smartphone andrà in pensione?

Come lui, la stessa OpenAI, oltre alla ricerca per la realizzino del nuovo decide che abbiamo già descritto, sta esplorando modi per incorporare la sua tecnologia in nuovi servizi e prodotti: per esempio, ha annunciato nuove capacità vocali e di immagine per ChatGPT. Sarà possibile scattare una foto del contenuto del frigorifero per farsi aiutarvi a decidere cosa mangiare per cena oppure essere guidati attraverso la realizzazione di una ricetta o, ancora, si potrebbe chiamare l’AI  per risolvere una discussione a tavola, senza che tutti debbano iniziare a fare ricerca sui loro smartphone. Non solo: gli abbonati ai servizi Plus ed Enterprise possono ora rivolgere all’IA domande su eventi recenti, e l’IA cercherà informazioni in rete, utilizzando il motore di ricerca Bing di Microsoft, mentre finora la conoscenza di ChatGPT si fermava a settembre 2021.

E ancora, come scrive il Financial Times, a livello di hardware ci sono invece  previsioni secondo cui lo smartphone sarà superato da nuovi gadget meno invasivi e meglio adatti all’IA, come occhiali intelligenti, fasce da polso e altri “wearable” progettati per creare un’esperienza tecnologica più fluida rispetto a quella di dover estrarre un telefono dalla tasca. Insomma, chi vincerà la sfida e riuscirà a creare un novello momento iPhone? Ah, saperlo.