Home Future Non solo vino: ora a cena c’è anche il sommelier di cannabis

Non solo vino: ora a cena c’è anche il sommelier di cannabis

sommelier cannabis

In principio fu il sommelier del vino. Nel tempo, poi, sono arrivate altre figure professionali deputate alla degustazione e al servizio di prodotti diversi dalla bevanda amata da Bacco: e così abbiamo conosciuto gli esperti di olio extravergine d’oliva, caffè, tè, birra e persino acqua minerale. Ora c’è una nuova aggiunta: il sommelier di cannabis o ganjier o bud-pairing. Una persona dalle competenze certificate, che si occupa di valutare la qualità dei fiori o dei concentrati di marijuana, dai ristoranti ai grow shop alle aziende. Dove trovarlo? E come intraprendere questa carriera?  

Quanto può guadagnare il sommelier di cannabis 

Innanzitutto anche questo lavoro ha mille sfumature e possibili impieghi. Per esempio, di recente in Germania, dove il consumo ricreativo di questa sostanza diventerà legale a partire dal 2024, l’azienda Cannamedical Pharma cercava una figura di questo tipo da inserire nel proprio organico per supportare la messa a punto di prodotti a base di cannabis ad uso terapeutico. Stipendio previsto? Fino a 100.000 euro l’anno. 

Il sommelier di cannabis al ristorante: dove trovarlo 

Se invece volete incontrarlo di persona, ci sono posti, come alcuni Stati Usa, in cui potete trovare il sommelier della cannabis al ristorante, pronto a consigliarvi sul migliore abbinamento tra fumo, cibo e bevande (esattamente in quest’ordine). Parola di Philip Wolf, sommelier di marijuana certificato, oltre che fondatore di Cultivating Spirits, società di catering che organizza a domicilio cene, party, ricevimenti di nozze e pure eventi aziendali. 

Nata in Colorado nel 2014, oggi è presente anche a Las Vegas e in California con le sue Cannabis Pairing Dinners, ovvero cene di abbinamento della cannabis. “Gli abbinamenti con la cannabis armonizzano e migliorano i sapori del cibo attraverso il fumo, non l’infusione (non ci sono varietà commestibili), alla scoperta di profili aromatici davvero unici e di sorprendenti impatti su livelli di energia e stati d’animo”, si spiega sul sito. “I non fumatori possono prendere parte alla cena, alla conversazione e al divertimento, così che tutti possano comunque partecipare alla festa”. 

 

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Si fuma, si mangia e si beve: il menù-tipo

E così, accanto al coltello, alla forchetta e ai calici da vino, i commensali a tavola trovano anche una pipa di vetro per fumare la marijuana selezionata tra una portata e l’altra, il tutto a partire da circa 125 dollari a testa, come riporta il Guardian. Qualche esempio? Formaggio di capra, rucola e insalata di fichi canditi si abbinano perfettamente a una boccata di Sour Diesel, una pungente varietà di marijuana con note di pepe cayenne e muschio. L’halibut in crosta di pistacchio ha un sapore migliore dopo aver fumato la dolce e botanica Afghan Haze. Per dessert, una ganache al cioccolato fondente è ancora più buona abbinata a Cherry Blossom Kush, una varietà di erba nota per i suoi sapori di ciliegia, cola e nocciola.

Come si diventa sommelier di cannabis 

Dove diventare ganjier certificato? In California ci sono varie opzioni, tra cui Green Flower, società di formazione attiva dal 2019, che s’ispira a corsi per sommelier più tradizionali: dieci lezioni online e una formazione dal vivo di due giorni in una fat’toria di cannabis, per un totale di circa 40 ore di formazione e 31 lezioni, tenute da ‘luminari della cannabis’, come coltivatori ed esperti legali.  

L’e-learning è offerto anche dal Trichome Institute, fondato nel 2014 a Richmond, in Virginia, che propone diverse tipologie di corso per una “corretta educazione alla marijuana”. Il piano di studi include anche lezioni di anatomia e biologia relative alle piante: al termine del percorso si ottiene la certificazione come di esperto di “Interpening“, che nasce dalla fusione dei termini ‘interpreting’, ovvero interpretare, e ‘terpenes’, termine che indica la componente principale degli oli essenziali di molte piante, responsabili di odore e sapore.

Insomma, dato che l’Italia è ancora ben lontana dall’apertura di ristoranti in cui degustare marijuana, in questo caso la saggezza popolare ha ancora una volta ragione: impara l’arte (del sommelier di cannabis) e mettila da parte.

 

 

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