Home Future Chi sono le due italiane nell’olimpo mondiale della robotica

Chi sono le due italiane nell’olimpo mondiale della robotica

Chi sono le due italiane nell’olimpo mondiale della robotica

L’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (IEEE), la più importante associazione al mondo di ricercatori nel campo delle scienze ingegneristiche, con sede a New York, quest’anno ha premiato anche due italiane: Arianna Menciassi (nella foto a sinistra), prorettrice vicaria e docente di robotica biomedica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’unica in servizio presso un ateneo italiano tra tutti gli eletti, e Cecilia Laschi (nella foto a destra), docente in aspettativa dell’Istituto di BioRobotica del Sant’Anna, attualmente impegnata all’Università Nazionale di Singapore.

Le due ricercatrici sono state elette Fellow dall’IEEE: l’onorificenza è una delle più prestigiose dell’Istituto newyorkese ed è conferita a un numero molto limitato di Senior Member, che hanno contribuito in maniera significativa al progresso o alle applicazioni nel campo dell’ingegneria, della scienza e della tecnologia, affermandosi come leader per la comunità di riferimento. Per rendere idea della rilevanza di questa onorificenza, basta sottolineare come il numero di elette ed eletti in un anno non supera l’uno per mille del totale dei membri votanti dell’IEEE, il cui numero è di circa 409mila. Pertanto, le onorificenze di Fellow, invece, sono circa 500 nel mondo.

Chi è Arianna Menciassi: biografia

Arianna Menciassi è stata nominata per il suo “rilevante contributo allo sviluppo di robot per la chirurgia minimamente invasiva”, uno dei campi principali della sua ricerca insieme alla microrobotica per applicazioni biomediche, agli organi artificiali e alla combinazione tra robotica tradizionale e soluzioni ‘senza fili’ per la terapia mirata, con ampio utilizzo di fasci ultrasonici e campi magnetici.

Nata a Pisa nel 1971, si è laureata in Fisica all’Università di Pisa (1995), ha conseguito il dottorato di ricerca (1999) presso la Scuola Superiore Sant’Anna (SSSA, Pisa, Italia) e dal 2014 è stata visiting professor in diverse università francesi (Pierre e Marie Curie, a Parigi, Università di Besancon, a Besancon). È professore ordinario di Robotica Biomedica presso la SSSA e team leader dell’area “Surgical Robotics & Allied Technologies” presso il BioRobotics Institute. Dal 2018 è coordinatrice del dottorato di ricerca in Biorobotica e nel 2019 è stata nominata vice-rettore della Scuola Sant’Anna.

I principali interessi di ricerca di Arianna Menciassi comprendono la robotica chirurgica, la microrobotica per applicazioni biomediche, gli organi artificiali biomeccatronici, e soluzioni avanzate per l’attuazione di dispositivi biomedici. Dedica particolare attenzione alla combinazione tra robotica tradizionale e soluzioni “senza fili” per la terapia mirata, con un ampio utilizzo di fasci ultrasonici e campi magnetici.

Menciassi  ha fatto parte del comitato editoriale dell’IEEE-ASME Trans. on Mechatronics ed è stata Topic Editor dell’International Journal of Advanced Robotic Systems (2013-2020). Nel 2018 è stata nominata Editor di APL Bioengineering e delle IEEE Transactions on Medical Robotics and Bionics. È Associate Editor per Soft Robotics e ricopre il ruolo di Associate Editor dell’IEEE Trans. on Robotics dal gennaio 2021. È co-presidente del comitato tecnico IEEE sulla robotica chirurgica. Fa parte del comitato direttivo di iSMIT.

Ha ricevuto il Well-tech Award (Milano, Italia) per le sue ricerche sulle capsule endoscopiche ed è stata premiata dalla Regione Toscana con il Gonfalone d’Argento, come uno dei migliori 10 giovani talenti della regione. Recentemente è stata premiata con il KUKA Innovation Award, per le sue attività sugli ultrasuoni focalizzati assistiti da robot.

Chi è Cecilia Laschi: biografia

Lo stesso riconoscimento è stato assegnato anche a Cecilia Laschi, per il suo rilevante contributo nel campo dei ‘robot soffici’, cioè di quei robot fatti con materiali morbidi e flessibili. Come l’Octobot, in grado di percepire, stringere e afferrare gli oggetti, proprio come un animale reale.

Cecilia Laschi si è laureata in Informatica all’Università di Pisa nel 1993 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Robotica all’Università di Genova nel 1998. Nel 2001-2002 è stata ricercatrice in visita presso la Waseda University di Tokyo. È stata professore ordinario di Biorobotica presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ricoprendo il ruolo di vicedirettore dell’Istituto.

I suoi interessi di ricerca riguardano la biorobotica e attualmente si occupa di soft robotics, esplorando l’uso di materiali morbidi per la costruzione di robot, un’area di ricerca giovane di cui è stata pioniera e che ha contribuito a sviluppare a livello internazionale. Si è occupata di robotica umanoide e di neurorobotica, cioè dell’uso di robot per la ricerca sulle neuroscienze.

È autrice/coautrice di oltre 300 articoli scientifici, pubblicati su riviste internazionali e atti di conferenze. Fa parte del comitato editoriale di diverse riviste internazionali, tra cui Science Robotics. È revisore per molte riviste, tra cui Nature e Science, per la Commissione europea, tra cui il programma ERC, e per molte agenzie di ricerca nazionali, tra cui la NSF statunitense. Ha coordinato e partecipato a numerosi progetti di ricerca, a livello nazionale ed europeo. È membro del Gruppo Nazionale Italiano di Ingegneria Biomedica, Senior member dell’IEEE, della Engineering in Medicine and Biology Society e della Robotics & Automation Society, dove è membro eletto dell’AdCom e co-presiede il TC sulla Soft Robotics. Ha fondato e presieduto la Prima Conferenza Internazionale IEEE sulla Soft Robotics (RoboSoft), tenutasi a Livorno (Italia) dal 24 al 28 aprile 2018. È stata socio fondatore di RoboTech srl, società spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna, nel settore della robotica per l’edutainment.

“Mi congratulo per questi importanti riconoscimenti che confermano, ancora una volta, come la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Istituto di BioRobotica siano all’avanguardia nella ricerca e nella capacità di generare impatto sulla società, contribuendo a migliorare la qualità della vita, con soluzioni innovative ed efficaci nella terapia. Sono particolarmente lieta di queste leadership, in settori STEM, e sono certa che sapranno ispirare tante ragazze di alto merito nell’avvicinarsi alle discipline scientifiche per i propri studi universitari” dichiara la rettrice Sabina Nuti.