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Body positivity, chi è Carlotta Bertotti: “ll bello di essere imperfetta”

carlotta bertotti

Per 10 anni si è truccata accuratamente ogni mattina pur di nascondere una voglia grigio-bluastra, chiamata Nevo di Ota, che da quando aveva otto anni occupa una parte del suo volto, incluso l’occhio. Poi, un giorno, ha sentito che era arrivato il momento di dire basta e di mostrarsi nella sua autenticità. Da allora Carlotta Bertotti ispira i follower con il suo messaggio di body positivity, incoraggiando le persone ad accettare se stesse per ciò che sono.

Chi è Carlotta Bertotti

Carlotta Bertotti è una nota influencer e content creator italiana, nata il 20 novembre 1997 a Milano, laureata in Diritto per le imprese e le istituzioni a Torino e ora residente a Roma insieme al suo fidanzato. Ha una caratteristica unica sulla parte destra del viso, nota come nevo di Ota, una condizione benigna rara caratterizzata da una voglia nero-blu sulla pelle. Da piccola cercava di mascherarla con lunghe ed accurate sessioni di trucco nonché con una lente a contatto speciale proveniente dagli USA. “Quando sono nata avevo solo un puntino in un occhio. Mia madre mi portò dallo specialista e inizialmente si parlava di un trauma da parto”, ha raccontato nello studio televisivo de I Fatti Vostri. 

Carlotta Bertotti e il momento della “liberazione”

Un giorno, durante una gita scolastica a Valencia all’età di 18 anni, Carlotta Bertotti ha sentito  scattare qualcosa dentro di lei e si è presentata in spiaggia così come era, senza make-up, senza filtri fisici o psicologici. Semplicemente lei. “Un giorno andai in spiaggia e mi struccai senza anticipare nulla ai miei amici. Loro non mi dissero assolutamente niente, quasi fui io a chiedere loro se notassero qualcosa di strano. Oltre a truccarmi, infatti, indossavo anche una personalità che si addicesse a quel trucco: molto forte e difficile da scalfire. Quel bagno per me è stata una liberazione, un’esperienza che non mi dimenticherò mai”.

Carlotta Bertotti oggi: body positivity

Oggi Carlotta Bertotti racconta la sua vita quotidiana sui social (145.000 follower su Instagram, 90.000 su TikTok, condividendo esperienze personali e consigli su vari temi, tra cui bellezza, benessere e stile di vita. Ha guadagnato popolarità grazie alla sua autenticità e alla sua capacità di ispirare le persone  con il suo messaggio di positività corporea, incoraggiando le persone ad accettare se stesse per ciò che sono. “Non esistono scelte giuste o sbagliate e la scelta che avevo fatto quando decidevo di truccarmi non era sbagliata”, ha detto. “Nascondevo me stessa perché avevo bisogno di uscire di casa e condurre una vita normale. Anche oggi, la scelta di mostrarmi e raccontarmi senza trucco non è una scelta sbagliata. Alla fine, l’unica scelta giusta è quella che ci rende fieri, giorno dopo giorno, della persona che siamo”.

Carlotta Bertotti e il bello di essere imperfetta 

Oltre alla sua presenza online, Carlotta è coinvolta in progetti di moda e lavora come modella. L’agenzia che ha scelto è I’MPERFETTA PROJECT, nata per elogiare la bellezza femminile e celebrarla attraverso le sue imperfezioni. Sfidando il concetto tradizionale di bellezza, il progetto coinvolge persone genuine e autentiche, lontane dagli stereotipi e orgogliose della propria unicità e originalità. “Sosteniamo un’idea di bellezza imperfetta perché è nelle imperfezioni che vince la personalità. Sperando che le nuove generazioni di donne non debbano aspirare ad una bellezza idilliaca per sentirsi adeguate, che possano sbocciare senza sprofondare nelle insicurezze, che possano provare a piacersi e apprezzarsi per quello che sono realmente e per quello che sanno fare”.

Carlotta Bertotti spesso si sente ancora “la ragazza insicura di un tempo”, ma espormi sui social o davanti all’obiettivo fotografico è il modo che ho per aiutare gli altri attraverso la mia storia. C’è bisogno di ritrovare l’umanità, e questo lo si può fare anche raccontando la storia della propria unicità su Instagram, dove è ancora diffusa una corsa alla perfezione che è colma di insicurezza”.