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Un bambino in overdose a Palermo, terzo caso in pochi giorni

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Un bambino in overdose è stato portato domenica mattina all’ospedale di Cristina di Palermo. Si tratta del terzo caso in pochi giorni: è allarme nel capoluogo siciliano.

Bambino in overdose a Palermo

Una coppia di genitori domenica mattina ha portato all’ospedale Di Cristina il proprio bambino in overdose. Il piccolo di un anno e mezzo, soccorso in codice rosso, ha attraversato ore drammatiche nel reparto di Rianimazione. Adesso sembra che le sue condizioni siano stabili e che non sia più in pericolo di vita, pur restando ricoverato e sotto stretta osservazione. Si tratta del terzo caso in pochi giorni rilevato nel capoluogo siciliano.

Mercoledì scorso, infatti, altri due bambini di 11 mesi erano arrivati all’ospedale in codice rosso presentando la stessa sintomatologia. Essendo, cioè, in overdose. Probabilmente, i bambini trovano a casa, sul tavolo o per terra, dosi di cocaina o hashish che ingeriscono senza sapere di correre così il rischio di morire.

La procura per i minorenni diretta da Claudia Caramanna ha disposto una perquisizione a casa dell’ultimo bambino soccorso. Dalla ricerca non è emersa presenza di droga nell’appartamento. Invece, chi ha perquisito l’abitazione ha rinvenuto una pistola con matricola abrasa. Così, il padre del minore è stato denunciato per porto abusivo di arma. Intanto, per i primi due episodi, la procura per i minorenni ha già attivato i Sert e i servizi sociali del Comune, attraverso il tribunale. Le coppie dovranno attenersi ad alcune prescrizioni, altrimenti rischiano di perdere la responsabilità genitoriale.

Le difese dei genitori

Solo un genitore, tra le tre coppie, ha ammesso di essere tossicodipendente. Ha però giurato di non avere lasciato alcuna dose in giro per casa. Tutti gli altri familiari continuano a negare. Accampano giustificazioni traballanti. “Il bambino avrà trovato la droga mentre giocava al parco“. Oppure: “Gli sarà rimasta attaccata alla scarpetta mentre camminava in strada“. “Non so davvero come sia potuto accadere“, ha invece ripetuto il padre a cui stata trovata la pistola in un cassetto.