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Russia e renitenza alla leva: chi si rifiuta punito con 15 anni di carcere

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Russia, nuova legge contro la renitenza alla leva: punita con 15 anni di carcere. Dopo l’annuncio della mobilitazione parziale, altre novità in arrivo da Mosca. Un nuovo disegno di legge della Duma aumenta di dieci anni la pena per chi cerca di evitare il servizio militare obbligatorio.

Russia, nuova legge contro la renitenza alla leva: 15 anni di carcere per chi rifiuta il servizio militare

La Duma russa ha approvato una nuova legge che inasprisce le pene per chi rifiuta il servizio militare obbligatorio. In base alle nuove norme, la renitenza alla leva è ora punita in Russia con 15 anni di carcere. Un aumento di ben 10 anni rispetto alla pena prevista precedentemente. Il disegno di legge include anche una modifica all’articolo 332 del codice penale russo, che aggiunge conseguenze severe in caso di “mancata esecuzione di un ordine”. Chi rifiuta di obbedire all’ordine di un superiore, d’ora in poi, rischia una condanna tra i 2 e i 3 anni di carcere. Sono previste inoltre aggravanti se il rifiuto avviene in tempo di guerra o in condizioni di conflitto armato.

Putin annuncia la mobilitazione parziale: “La Russia pronta a tutto per garantire il referendum”

Nel corso del suo ultimo discorso, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale, non risparmiandosi ulteriori minacce all’Ucraina e all’Occidente. “L’operazione militare speciale in Ucraina è stata inevitabile.” -ha affermato il leader del Cremlino- “La repubblica popolare di Lugansk è stata completamente liberata, mentre quella di Donetsk lo è stata parzialmente. La Russia farà di tutto per garantire lo svolgimento dei referendum. In Russia si prevede il richiamo di 300.000 riservisti: si tratterà di uomini che hanno già servito nell’esercito, con esperienza di combattimento e specializzazioni militari. Sono esclusi i militari di leva”.