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Reddito di Cittadinanza, l’indagine della Corte dei Conti: “Voto di scambio pagato con soldi pubblici”

Reddito di Cittadinanza

Reddito di Cittadinanza al centro di polemiche e di indagini per possibili manovre di propaganda politica  e di richieste della misura false da Nord a Sud d’Italia. Una vicenda che è stata attenzionata anche dalla Procura di Roma

Reddito di Cittadinanza, l’indagine della Corte dei Conti

Il Reddito di Cittadinanza è al centro di polemiche dopo la sospensione voluta dal governo di Giorgia Meloni. Non solo perché ci sarebbe anche un’indagine della Corte dei Conti con la procura della Repubblica di Roma che ha aperto un dossier dove si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio e di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Al centro dell’indagine c’è Pasquale Tridico. Secondo la denuncia quella del reddito di cittadinanza è stata una scelta “imposta da pressioni politiche sull’istituto”.

“Voto di scambio pagato con soldi pubblici”

“Si è trattato di voto di scambio pagato con soldi pubblici”, si scrive nella denuncia. Per “erogare una prestazione a pioggia a tutti i richiedenti, a prescindere dalla spettanza o meno del diritto”. Il tutto “ai fini del ritorno elettorale dei partiti di governo”.

Inoltre, l’ Inps avrebbe anche “omesso di attivare anche dei semplici meccanismi di incrocio di dati informatici (quelli delle domande pervenute e quelli delle richiamate banche dati degli archivi informatici gestiti o condivisi da Inps)”.

 

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