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Piombino, manifestazione contro il rigassificatore: in corteo anche i sindacati e il M5S

Piombino, manifestazione

Piombino, manifestazione contro il rigassificatore è partita e ha raccolto una nutrita partecipazione. Al corteo hanno preso parte diversi rappresentanti dei sindacati ed esponenti del Movimento 5 Stelle. La città è blindata dalle forze dell’ordine.

Piombino, manifestazione contro il rigassificatore

A Piombino è iniziata la manifestazione contro il rigassificatore. Il corteo è stato organizzato dalla Rete No Rigass No Gnl e dagli ideatori della campagna “Per il Clima, fuori dal fossile. Al corteo stanno partecipando tante persone per dire no a quest’opera in provincia di Livorno. Tuttavia, dal governo Meloni arrivano segnali opposti. “Stiamo lavorando perché l’Italia diventi l’hub del gas europeo”, ha detto in questi giorni il ministro Adolfo Urso. “I rigassificatori galleggianti a Piombino e a Ravenna saranno realizzati e collocati in breve tempo”.

Sono sorte polemiche perché, nella serata di ieri, sugli edifici della città sono state proiettate alcune immagini di Giorgia Meloni e di Eugenio Giani con svastiche e scritte che mettono insieme frasi riconducibili ai Non Vax e ai No Gas.

In corteo anche i sindacati e il M5S

In corteo anche numerose delegazioni di associazioni ambientaliste, sindacati, soprattutto quelli di base con Usb e Cobas, e studenti. Ancora, varie forze della sinistra, da Prc con il segretario nazionale Maurizio Acerbo, a Sinistra italiana a Potere al popolo e ai Carc, e anche M5s. A sfilare anche uno striscione della Federazione anarchica. E poi semplici cittadini e alcune famiglie con bambini. Alcuni esercizi commerciali hanno esposto striscioni contro il rigassificatore. Al passaggio dei manifestanti tanti slogan contro il rigassificatore di Piombino e le energie fossili, nel mirino anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

“No all’Italia come hub del gas, sì a quello delle rinnovabili. Per accelerare la transizione energetica in Italia, non servono nuove infrastrutture a gas, ma occorre investire su più rinnovabili, efficienza, reti elettriche e accumuli, autoproduzione, impianti da fonti pulite necessari per traguardare l’orizzonte della decarbonizzazione al 2035. Ce lo impone da un lato la crisi climatica che sta accelerando il passo con impatti sempre più negativi sul Pianeta, ce lo chiede dall’altro lato l’Europa con il RePowerEu”, è il messaggio lanciato da Legambiente.