Home Facts Pericardite: che cosa è, sintomi, che relazione c’è col vaccino Covid-19

Pericardite: che cosa è, sintomi, che relazione c’è col vaccino Covid-19

Pericardite cosa è

La pericardite è l’infiammazione della sacca che contiene il cuore, mentre la miocardite è l’infiammazione del muscolo cardiaco e delle sue cellule. Entrambi gli eventi potrebbero essere effetti avversi del vaccino anti Covid-19 a mRna. Ne hanno sofferto la pallavolista del Bergamo Francesca Marcon e l’attrice e influencer Ludovica Bizzaglia. Ecco dunque cosa è la pericardite, che sintomi ha, e che relazione c’è con il vaccino anti Covid-19.

Cosa è la pericardite

Cosa è la pericardite? È l‘infiammazione del pericardio, ovvero della sacca che contiene il cuore. Tale membrana ha la funzione di secernere un liquido che la separa dal muscolo cardiaco. Nel caso di infiammazione, dunque, la sacca produce più siero: un evento che può essere risolto ricorrendo a semplici cure.

Le cause dell’infiammazione sono da ricercarsi in infezioni di tipo virale o batterico. In alternativa, la pericardite può essere generata da malattie autoimmunitarie, da terapie antitumorali o da interventi di cardiochirurgia.  

I sintomi

Come spiega il Dottor Lorenzo Menicanti, cardiochirurgo intervistato da Gazzetta Active, i sintomi dell’infiammazione possono essere i seguenti. “Sensazione di pesantezza, di fastidio al centro del petto, talvolta dolore a livello del cuore o febbre. Nei casi più gravi si hanno mancanza di fiato e stanchezza profonda. Ma si tratta di casi molto rari, ad esempio nel caso di pericardite tubercolotica”. 

A diagnosticare la malattia è un ecocardiogramma che si svolge a seguito di un elettrocardiogramma anomalo. L’esame misura la quantità di liquido all’interno del sacco pericardico, così come lo spessore della membrana, che aumenta in caso di infiammazione. Nell’eventualità di risultati positivi, si procede con le cure.

Le cure

Farmaci antinfiammatori, che possono essere di tipo aspecifico (come il brufen o l’aspirina)”, dice il Dottor Lorenzo Menicanti. “Nei casi più importanti si utilizza la colchicina, farmaco utilizzato anche per la gotta. Se la diagnosi è specifica, ad esempio nei casi di pericardite batterica, si usano gli antibiotici. Ma solitamente la pericardite guarisce da sola, spesso passando inosservata. In rarissimi casi è necessario evacuare il liquido prodotto in eccesso con delle punture, per determinare una diminuzione di pressione all’interno di questa sacca”.

La relazione della pericardite con il vaccino Covid-19

È stata proprio l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ad ammettere che una relazione tra pericardite, miocardite e vaccino a mRNA anti Covid-19 è possibile. Si tratterebbe, comunque, di rischi molto rari. “Dopo la vaccinazione con i vaccini mRNA anti Covid-19 Comirnaty e Spikevax (ovvero Pfizer e Moderna, ndr) sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite“, comunica l’Aifa. 

I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile. I dati a disposizione suggeriscono che il decorso della miocardite e pericardite dopo la vaccinazione non è diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale. (…) Gli operatori sanitari devono istruire i soggetti vaccinati a rivolgersi immediatamente al medico qualora dopo la vaccinazione sviluppino sintomi indicativi di miocardite o pericardite, quali dolore toracico, respiro affannoso o palpitazioni“.

I casi di Francesca Marcon e Ludovica Bizzaglia

A riaccendere i riflettori sui possibili effetti avversi del vaccino anti-Covid sono stati due recenti casi di pericardite riscontrati nella pallavolista Francesca Marcon e nell’attrice Ludovica Bizzaglia. La prima, giocatrice del Volley Bergamo, si è scagliata contro il siero a mRNA che le è costato gli allenamenti di pallavolo.

“Dal 3 agosto è iniziato il mio calvario, ho fatto la seconda dose del vaccino Pfizer e sono iniziati i miei problemi”, ha raccontato Marcon a Morning News di Canale 5. Dolori al torace e al braccio sinistro, affanno, non riuscivo a fare niente, sono andata al pronto soccorso preoccupata e mi hanno diagnosticato una pericardite. Io sono una sportiva professionista, un’atleta di Serie A di pallavolo e non ho potuto prendere parte agli allenamenti che sono iniziati questa settimana. Il mio lavoro si è fermato e mi auguro al più presto che possa riprendere il prima possibile”.

Anche per l’attrice Ludovica Bizzaglia sono saltati importanti appuntamenti di lavoro, come il Festival del Cinema di Venezia. Per lei, tuttavia, la pericardite era un rischio che andava corso, e incoraggia sui social i fan a vaccinarsi. Successivamente alla seconda dose, ha iniziato ad avvertire alcuni dolori, prontamente segnalati ai medici. Questi le hanno poi diagnosticato la pericardite. “Non voglio che passi un messaggio che non è quello che voglio dare, purtoppo può succedere, putroppo è una sfortuna“, ha comunicato l’attrice su Instagram. 

I dati sulla diffusione della pericardite post-vaccino

A fare chiarezza sulla reale incidenza della pericardite successivamente alla somministrazione del vaccino è il cardiochirurgo Lorenzo Menicanti. “Uno studio pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Jama ha mostrato che queste patologie sono più diffuse tra i non vaccinati che tra i vaccinati contro il Covid. In particolare dallo studio, condotto su due milioni di persone vaccinate con Pfizer e Moderna, sono emersi 20 casi di miocardite e 37 casi di pericardite. Ma i casi di queste due patologie tra i non vaccinati sono superiori al tasso di incidenza tra i vaccinati contro il Covid. Non lasciamoci quindi allarmare e teniamo presenti i vantaggi dei vaccini”.