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Green Pass, Beppe Grillo: “Lo Stato paghi i tamponi ai lavoratori non vaccinati”

Green Pass Beppe Grillo

Green Pass, parla Beppe Grillo: “Tamponi gratuiti per i lavoratori non vaccinati. Serve pacificazione”. In un lungo post “da ragioniere” sul suo blog Beppe Grillo interviene sulla questione Green Pass. Secondo il rappresentante del M5S, il popolo No Vax è in realtà molto contenuto ed è necessario un intervento dello Stato per pacificare la situazione. Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando ha accolto freddamente la proposta.

Green Pass, Beppe Grillo: “Serve pacificazione, lo stato paghi i tamponi”

Nella giornata di ieri Beppe Grillo ha pubblicato un lungo post sul suo blog dal titolo “Su Green Pass serve pacificazione”. Il garante del Movimento 5 Stelle ha voluto dire la sua sulla certificazione verde, che diventerà obbligatoria anche nei luoghi di lavoro dal 15 Ottobre. Negli ultimi giorni manifestazioni e cortei contro la nuova misura hanno attraversato diverse città d’Italia, tra cui Roma, Trieste e Milano. Alcuni di essi sono sfociati in violenza, anche a causa di infiltrazioni di Forza Nuova.

Secondo Beppe Grillo, l’insofferenza di alcune frange della popolazione potrebbe essere contenuta. Nel suo post, Grillo fa due calcoli e chiede allo Stato un intervento pacificatore: “I lavoratori senza vaccino potrebbero essere 3-3,5 milioni, su 23 milioni di lavoratori, il 13%-15% circa. Se lo stato decidesse, come auspicabile, di pagare i tamponi per entrare in azienda, per questi lavoratori, servirebbe circa 1 miliardo di euro fino a dicembre 2021″.

Secondo Grillo sarebbe possibile individuare i lavoratori cui fornire il tampone con uno scambio di dati tra Sogei e INPS: “Questi lavoratori potrebbero essere individuati automaticamente attraverso uno scambio dati tra Sogei che detiene i dati sui green pass, e INPS che detiene i codici fiscali dei lavoratori e le aziende dove lavorano.” 

“L’incrocio tra questi due dataset” – prosegue Beppe Grillo- “permetterebbe ad INPS di segnalare nel cassetto aziendale, i lavoratori senza Green pass a cui fare il tampone, e si dovrebbe prevedere nel cassetto aziendale un riconoscimento di un bonus sotto forma di sgravio contributivo, in modo che il  costo del tampone sia solo anticipato dall’azienda ma pagato a conguaglio da Inps, come succede in genere per la cassa integrazione ordinaria sui versamenti dei contributi aziendali”.

Per Orlando è no: “Significherebbe dire che chi si è vaccinato ha sbagliato”

Non si è fatta aspettare la risposta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, secondo il quale la proposta non è accettabile. Il Ministro ha dichiarato: “Io ho sempre detto una cosa, mi sembra ragionevole pensare a tutte le forme possibili di calmierazione ma far diventare il tampone gratuito significa dire sostanzialmente che chi si è vaccinato ha sbagliato“. Orlando ha poi aggiunto: “Si può anche pensare a ulteriori forme di calmierazione ma l’idea di un tampone completamente gratuito significa in qualche modo smentire l’orientamento che finora è stato seguito, che vede nel green pass uno strumento di tutela del luogo di lavoro e anche di incentivazione alla vaccinazione. Ci siamo vaccinati tutti perché lo ritenevano utile per noi e per gli altri”.

No anche dalla comunità scientifica

Anche il mondo scientifico ha rifiutato la proposta di Beppe Grillo. Matteo Bassetti, Direttore della clinica Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ritiene inutili anche le proposte della Lega di prolungare la validità del tampone. In un intervista ad Adnkronos, il medico dichiara: “La richiesta di prolungare a 72 ore la validità dei test per il Green pass rischia di far diventare questo strumento inutile. Si deciderà magari che va bene un tampone una volta alla settimana”.

L’infettivologo poi si sfoga sull’implementazione del Green Pass: “Come al solito abbiamo fatto il Green pass all’italiana, mentre andava fatto alla francese: lo ottieni se ti vaccini, se hai fatto la malattia o se hai problematiche vere“. Secondo Bassetti, la mole di tamponi necessari per implementare la proposta sarebbe enorme. “Così davvero non ha nessun senso, continuare sarà solo un disastro perché non sappiamo fare 10-12 milioni di tamponi a settimana. Il sistema rischia di andare in crisi, il Green pass va rivisto perché così è fatto male“.