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Chi è Carla Di Tecco, la direttrice espulsa dal supermercato per l’audio sul ciclo

Chi è Carla Di Tecco

Chi è Carla Di Tecco: l’ex direttrice è finita nella bufera ed è stata è poi licenziata per il suo audio minaccioso nei confronti delle dipendenti. Tuttavia, la donna si sta difendendo dalle accuse sia sui giornali sia in televisione.

Chi è Carla Di Tecco

Carla Di Tecco, ex direttrice della Conad di Via Tiburtina a Pescara, è finita nella bufera per un messaggio vocale sconvolgente inviato ai suoi caporeparto: Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò gli calo le mutande io“. La titolare del supermarket avrebbe reagito furiosamente al ritrovamento di un assorbente usato sul pavimento del bagno del personale.

La denuncia arriva dal sindacato Filcams Cgil di Abruzzo e Molise, dopo la segnalazione da parte delle dipendenti. Secondo alcune testimonianze al messaggio sono seguite minacce di licenziamento perquisizioni personali ai danni delle dipendenti, costrette a “manifestare la loro estraneità al fatto, togliendosi pantaloni e mutandine negli spogliatoi“.

La donna si sta difendendo sia sui giornali sia avrà la possibilità di spiegare in un’intervista a Le Iene in onda mercoledì 4 maggio durante la puntata.

La direttrice espulsa dal supermercato per l’audio sul ciclo

L’ex direttrice dopo la vicenda choc arriva in televisione intervistata da Le Iene. Nel servizio de Le Iene si potrà ascoltare anche in esclusiva l’audio integrale del messaggio, di cui sono già disponibili alcuni stralci. «Mi spiace scrivere su un gruppo dove ci sono anche uomini, ma questa storia deve finire», si sente dire nel vocale. «Voglio che mi prendiate, su un foglio di carta, le donne al lavoro tra le 13,30 e le 13,45 e vi informate su chi aveva il ciclo mestruale, perché io adesso veramente vi faccio passare un guaio».

Sui social, è stato diffuso un presunto audio integrale trascritto: “Allora ragazzi, mi spiace mandare questo messaggio su questo gruppo dove ci sono anche uomini, non mi interessa perché tanto è il gruppo dei capi reparto ma questa storia deve finire. Allora, adesso, mi rivolgo soprattutto alle donne capo reparto, io voglio che voi mi prendete, su un foglio di carta, le donne che stavano lavorando tra le 13.30 e le 13.45, vi informate su chi aveva il ciclo mestruale, perché io adesso veramente vi faccio passare veramente un guaio. Fatemi i nomi perché altrimenti faccio una lettera di richiamo a tutte le persone che a quell’ora stavano lavorando. Non mi fate passare i giorni senza darmi una risposta. Io oggi rientro e voglio nome e cognome di chi ha fatto questo schifo. Non mi fate passare questa cosa nel dimenticatoio perché io questa volta, dopo quello che vi ho detto l’altra volta, non so se siete intervenute, ma io questa volta questa cosa nel dimenticatoio non la farò passare, ok? Sono veramente imbestialita, voglio i nomi e cognomi di chi oggi ha il ciclo mestruale, sennò gli calo le mutande io. Tra le 13.30 e le 13.45 chi è andato in bagno, ditemelo voi perché lo voglio sapere oggi al mio rientro, chiaro”.

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