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Caldo afoso, è emergenza secondo al Protezione Civile ma la destra negazionista attacca

Caldo afoso

Caldo afoso, scatta l’emergenza secondo la Protezione Civile per le alte temperature di questi giorni. Tuttavia, c’è qualcuno della destra negazionista che getta acqua sul fuoco, dichiarando che non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Caldo afoso, è emergenza secondo al Protezione Civile

Scatta l’emergenza caldo nella maggior parte dell’Italia e c’è anche la conferma da parte di Francesco Scarponi del Dipartimento della Protezione civile a Sky TG24: “L’Italia si trova sotto l’influenza di un vasto e robusto anticiclone di origine africana che porta ovviamente tempo stabile e temperature decisamente elevate. Per quanto riguarda le temperature massime registrate nella giornata di ieri, abbiamo avuto dei valori contraddistinti dal colore rosso che hanno superato i 35-36-37 gradi ma anche dei picchi molto elevati, contraddistinti dal colore viola, sulla Sardegna, sulla Sicilia, sulla Puglia e sulle zone interne del Lazio, che hanno avuto degli apici intorno ai 42-43 gradi. Al nord è lo stesso: le temperature si presentano da elevate a molto elevate. Sull’Emilia-Romagna, in particolare su Bologna, abbiamo avuto 38 gradi. Sulla pianura Padana, Cremona, abbiamo avuto 37 gradi”.

La destra negazionista attacca

Tuttavia, alcuni personaggi della destra negazionista attaccano chi si lamenta del caldo e parla di emergenza come il parlamentare della Lega Claudio Borghi: “D’estate fa caldo. Non c’è nessun motivo di creare allarmismo. Alcuni ghiacciai si sciolgono, ma questo fa parte della storia del mondo”. Poi c’è l’eurodeputata Silvia Sardone che definisce Greta Thunberg una “gretina”. E poi aggiunge: “Ho due figli, figurati se non vorrei l’aria più pulita. Ma serve pragmatismo“.

Poi, ecco Carlo Fidanza, big meloniano a Bruxelles: “i cambiamenti climatici ci sono sempre stati nel corso dei millenni e vanno affrontati senza toni apocalittici. La transizione ecologica è un obiettivo condiviso, che noi mettiamo in pratica a tutti i livelli di governo nei quali siamo impegnati. Sono le modalità dettate da Bruxelles che non ci convincono: target irrealistici da raggiungere in tempi troppo ravvicinati; nessun rispetto del principio di neutralità tecnologica: l’elettrico tutto e subito e l’ostilità al biocarburante condannano intere filiere industriali; mancanza di reciprocità e nuova dipendenza dalla Cina. A queste condizioni la transizione green diventa insostenibile”.

Non poteva manca Maurizio Gasparri di Forza Italia: “Sono stato poco tempo fa in Giordania e c’era un caldo più che sopportabile. Battute a parte: penso che l’umanità abbia attraversato vari momenti, dove ci sono terre c’erano dei mari, sono accadute molte mutazioni. Non ce la possiamo cavare col fatalismo e va bene, ma sono contrario alle esagerazioni e poi credo occorra spalmare su una tempistica meno improvvisata la politica europea:il cambiamento va fatto ma la transizione da qui al 2035 non è fattibile”.

Secondo Gasparri questo è “un problema planetario. Noi a livello europeo causiamo il 7 per cento dell’emissione dell’anidride carbonica del pianeta, quindi va affrontato il dossier Cina, India e il resto del pianeta. A me ad esempio ha colpito che Greta non sia andata a Pechino, dice che non prende l’aereo, allora vada in moto… Marco Polo con altri mezzi c’è andato secoli fa, perché lei no? Ha idea di come producono e di quanto inquinano?”.

 

 

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