Home Facts Alessandro Parini, la salma arriva in Italia e funerali fissati per giovedì: i palestinesi esultano per la sua morte

Alessandro Parini, la salma arriva in Italia e funerali fissati per giovedì: i palestinesi esultano per la sua morte

Alessandro Parini

Alessandro Parini, la salma è atterrata in Italia con i funerali che sono stati fissati per giovedì 13 aprile. Intanto, è stata decisa anche l’autopsia sul corpo del giovane avvocato romano. Mentre arrivano notizie di presunti festeggiamenti dei palestinesi dopo la morte del giovane italiano.

Alessandro Parini, la salma arriva in Italia e funerali fissati per giovedì

La salma di Alessandro Parini è atterrata martedì 11 aprile alle ore 14.50 a Roma. Ad accogliere il feretro ci sono i familiari, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi una telefonata dal primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, il quale ha voluto esprimere le proprie condoglianze per la morte di Parini”. Lo rende noto Palazzo Chigi. “Il Presidente Meloni – si legge nella nota – ha ringraziato per l’assistenza fornita dal Governo israeliano e per la solidarietà espressa da molti cittadini di Israele nella drammatica circostanza”. Sono stati fissati i funerali per giovedì 13 aprile ore 15 alla chiesa di San Pietro e Paolo – viale dei Santi Pietro e Paolo 29 a Roma. Intanto, è stata disposta l’autopsia per capire fino in fonda come sia andata la tragedia.

I palestinesi esultano per la sua morte

Secondo il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, “i palestinesi hanno celebrato l’uccisione del cittadino italiano”. Netanyahu lo ha scritto su Twitter condividendo immagini che ritrarrebbero palestinesi “distribuire caramelle per festeggiare”. Immediate reazioni dall’Italia tra le quali quella del vicepremier Matteo Salvini: “Estremisti islamici celebrano la morte di Alessandro Parini a Tel Aviv con dolciumi e pasticcini. Immagini deplorevoli e disgustose che spero vengano condannate da tutti, nessuno escluso”.