Home Economy Tutte le contraddizioni di Belpietro che svuota le redazioni e punta ai salotti milanesi

Tutte le contraddizioni di Belpietro che svuota le redazioni e punta ai salotti milanesi

Chi è Maurizio Belpietro (Instagram)

L’impero mediatico di Maurizio Belpietro si espande e, come anticipato da Italia Oggi, il direttore de La Verità ed editore ha perfezionato anche la scalata a Interni, rivista leader nel settore del design che organizza il FuoriSalone di  Milano, è tra i maggiori referenti del Salone Internazionale del Mobile e ha una distribuzione internazionale estesa a Cina, Messico, Russia.

L’impero di Belpietro cresce: chi sono le figure chiave

Interni sarà solo l’ultima “perla” del gruppo Mondadori che Belpietro aggregherà a Stile Italia, l’editore da lui amministrato che raccoglie i periodici del suo gruppo. Stile Italia Edizioni, per la precisione, è al 100% controllata dalla Società Editrice Italiana, che edita La Verità e possiede Panorama, tenuti separati dal resto del comparto, ed è al 66,80% di proprietà di Belpietro. Ferruccio Invernizzi, imprenditore del settore dei gioielli, detiene il 14,48% della Società Editrice Italiana, una quota analoga è detenuta da Nicola Benedetto, imprenditore lucano del settore del turismo e esponente di Cambiamo!, il partito guidato da Giovanni Toti. Benedetto è una figura interessante: storicamente legato al centro-sinistra, è stato per sette mesi nel 2013 assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata in quota Italia dei Valori, nel 2014 è stato rieletto consigliere in quota Centro Democratico, ricoprendo tra il 2016 e il 2017 la carica di Assessore al Turismo; passato con Identità e Azione di Gaetano Quagliariello prima e in Cambiamo! poi nel 2018 è traslato al centro-destra proprio nei mesi in cui Belpietro completava la prima scalata a Mondadori, piazzando il colpo Panorama. Il 4,23% residuo del capitale è detenuto invece da Mario Giordano, ex direttore de Il Giornale e firma di lungo corso del quotidiano.

Un importante intreccio tra imprenditoria del Nord e del Sud e mondo del giornalismo italiano plasma la coalizione aggregata da Belpietro per scalare l’editoria nazionale e acquisire tasselli dell’impero Mondadori. Belpietro da tempo rivendica che le società del suo gruppo stanno vivendo una fase di salute notevole in controtendenza col resto dell’editoria italiana, e sbandiera con forza la crescita sostenuta dell’ultimo biennio.

Il quotidiano vola, i periodici soffrono

Nella classifica Ads che dava conto delle vendite di gennaio 2022, La Verità cresceva, rispetto al gennaio 2021, del 28,3 per cento, carta più digitale. In primavera è arrivato, secondo quanto dichiarato da Belpietro, anche il sorpasso su Il Giornale.

I dati finanziari presentano, a livello aggregato, una società in buona salute: 12 milioni e 765 mila euro di fatturato e 639.916 di utile netto in seguito ai più recenti dati disponibili. La Società Editrice Italiana ha però ridotto il personale tra il 2019 e il 2020, ultimi dati a disposizione, da 30 a 28 dipendenti. Un trend, questo, che sembra essere il tratto distintivo delle nuove acquisizioni di Belpietro. Stile Italia Edizioni, che nel 2020 presentava un bilancio da 8,704 milioni di euro che consolidato arrivava a 12,244 milioni secondo quanto consultabile su Orbis, aveva 54 dipendenti.

A fine 2021, con l’acquisto di Donna Moderna e Casafacile dalla Mondadori, il numero di figure professionali si è, secondo le proiezioni, ulteriormente ampliato (solo “Donna Moderna” porta in dote una redazione di 20 giornalisti) ma, in quest’ottica, è giunta una decisione con cui Belpietro ha agito in controtendenza alle dichiarate ambizioni di espansione. Il direttore-editore ha infatti risttrutturato pesantemente il suo gruppo di periodici colpendo le testate che aveva in portafoglio dalla fine del 2019 e che fanno capo a Stile Italia Edizioni: a essere licenziati 6 tra grafici e giornalisti dei due mensili di cucina, Cucina Moderna e Sale & Pepe, altri 6 di Starbene, altrettanti di Tu Style, alla grafica di Confidenze. Complessivamente un taglio di personale che ha sforbiciato 16 giornalisti su 34 da Stile Italia e esternalizzato buona parte delle competenze grafiche.

I dilemmi sul futuro

Stile Italia faceva registrare nel 2020 una perdita di 1,39 milioni di euro e non meglio andava Panorama, la cui società perdeva 62.900 euro su 7,14 milioni di euro di fatturato. Il Comitato di Redazione delle società colpite dal taglio ha notevolmente contestato la scelta del direttore bresciano, che nei giorni delle sforbiciate annunciava la nascita di Verità e Affari, concorrente di destra de Il Sole 24 Ore, con una redazione di 10 giornalisti. L’acquisto di Interni genera un’analoga situazione di cortocircuito: Belpietro rivendica una crescita dimensionale del suo impero e sta effettivamente costruendo un gruppo a sé stante frutto dell’alleggerimento della galassia Mondadori. Ma sul fronte del risultato economico degli stessi periodici acquistati, dell’evoluzione delle dinamiche di bilancio e degli sviluppi del personale le evidenze sono contraddittorie.

Resta, in quest’ottica, il progetto politico di Belpietro e del gruppo di Via Vittor Pisani: costruire un polo capace di muoversi tra l’antisistema e l’istituzionale partendo da Milano, sede dei gruppi mediatici più istituzionali del sistema-Paese (Corriere della Sera e Sole 24 Ore in testa) e accreditandosi come portavoce di un nuovo fronte capace di dialogare col potere e nel potere; andare oltre la pur vincente equazione del gruppo “anti-Draghi”su cui Belpietro ha costruito i suoi successi dal 2021 ad oggi e accreditarsi come portavoce mediatico della destra in vista delle prossime sfide politiche; condizionare il dibattito culturale su ogni fronte, oltre a quello politico-economico. Far quadrare risultati concreti e stabilità interna sarà una prima sfida necessaria per Belpietro; vincere la sostanziale contraddizione nella condotta verso le varie testate del suo impero sarà al tempo stesso vitale per evitare che pezzi importanti della galassia di Via Vittor Pisani gli scappino di mano.