Home Economy Truffa all’Inps, le carte che inguaiano i sindacalisti Cisl

Truffa all’Inps, le carte che inguaiano i sindacalisti Cisl

Truffa all’Inps, le carte che inguaiano i sindacalisti Cisl

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito il 15 dicembre un sequestro preventivo da oltre 600mila euro, nell’ambito di un’indagine condotta dal pm Paolo Storari, a carico di “alcune sigle sindacali” lombarde della Cisl per una presunta truffa ai danni dell’Inps “attraverso l’indebita fruizione di ‘aspettativa sindacale non retribuita’”.

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Dalle indagini è emerso che “numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato” e ciò solo per permettere “ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo“. In particolare, le sigle coinvolte nell’indagine sono la Cisl Milano Metropoli, la Filca Cisl Milano Metropoli, la Fim-Cisl Milano Metropoli, la Fim Territorio dei Laghi di Varese, l’Unione Sindacale Territoriale Cisl Bergamo, la Femca Cisl dei Laghi Como Varese, la Femca Cisl Lombardia con sede a Sesto San Giovanni. Sequestri sono stati effettuati dalle fiamme gialle anche presso la Felsa Cisl Lombardia, la Fisascat Cisl, la Femca Cisl Milano Metropoli, la Femca Cisl Monza Brianza Lecco, con sede a Monza.

Sono 12 sindacalisti Cisl che figurano all’interno dell’ordinanza del Gip che ha convalidato il sequestro. Fra questi spiccano anche il dirigente della Cisl Milano Renato Zambelli, già responsabile Expo, Gilberto Magone, ex segretario generale aggiunto della Cisl Milano, Alberto Pluda, segretario generale della Cisl di Brescia, Massimo Zuffi, segretario generale della Femca Cisl Milano Metropoli. Sarebbero loro, secondo l’accusa, ad aver organizzato la presunta truffa all’Inps, facendo assumere fittiziamente da aziende compiacenti alcuni sindacalisti.

L’inchiesta nasce  da un’indagine precedente sempre del pubblico ministero di Milano Paolo Storari, che la scorsa estate aveva sviluppato indagini nei confronti del maxigruppo Cegalin Hotelvolver che si occupa di pulizie e servizi in outsourcing negli Hotel di mezza Italia e che ha portato a un sequestro preventivo da 22 milioni di euro.

Nel corso degli accertamenti svolti dalla Giardia di Finanza erano emerse violazioni da parte delle società appaltanti le quali, al fine di evadere l’Iva, si avvalevano di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti emesse da società cooperative che simulavano contratti di appalto ma, di fatto, si avvalevano di contratti di somministrazione di mano d’opera. Nel corso delle audizioni delle persone informate sui fatti è stata disvelata una prassi illecita in vigore presso alcuni organismi sindacali che, ricorrendo all’istituto dell’aspettativa sindacale non retribuita, formalizzano fittizie assunzioni presso aziende compiacenti senza che venisse svolta alcuna attività lavorativa con corresponsione dei contributi figurativi a carico dell’Inps.

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