Home Economy Tavares guadagna quanto mille operai. Ce ne stupiamo davvero?

Tavares guadagna quanto mille operai. Ce ne stupiamo davvero?

Tavares guadagna quanto mille operai. Ce ne stupiamo davvero?

Perchè leggere questo articolo? Gli azionisti Stellantis accordano al loro ad un ulteriore aumento al suo già sontuoso stipendio. Ma Tavares è solo la punta dell’iceberg. Olivetti diceva: “Mai stipendi dieci volte superiori all’operaio meno pagato”. Le cose sono andate molto diversamente

Carlos Tavares guadagna quanto mille dei suoi operai. Il via libera (non unanime: il 30 per cento ha detto no) è giunto dall’assemblea degli azionisti di Stellantis. A seconda delle voci che si conteggiano (gli incentivi pesano, e molto), l’ad percepirà 23,5 o addirittura 36,5 milioni di euro all’anno. Indubbiamente una enormità.

Il maxi-stipendio di Tavares è una non notizia

Se ne sta discutendo molto, anche se in fondo è una non notizia. Già lo scorso febbraio l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino annotava polemicamente che nel 2023 Tavares aveva guadagnato “quanto mille operai di terzo livello”. E la classifica che aveva pubblicato L’Espresso relativa al 2022 vedeva già l’ad di Stellantis al primo posto tra i manager più pagati d’Italia, con 23,40 milioni di euro bonus inclusi che – calcolava il mensile – corrispondevano a una paga giornaliera equivalente a quanto un operaio prende in un anno. Insomma, l’ordine di grandezza è questo. E solitamente in questi casi si rievoca Adriano Olivetti, che affermava: “Nessun dirigente, neanche il più alto in grado, deve guadagnare più di dieci volte l’ammontare del salario più basso“. Le cose sono andate decisamente in un’altra direzione.

Nel frattempo Stellantis incrementa la cassa integrazione e piange con il Governo

Quello che stride particolarmente nel caso di Tavares è che – lo annota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil – il via libera all’incremento di stipendio giunge mentre a a Mirafiori “è stato comunicato l’aumento dell’utilizzo della cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori, che continuano a pagare le conseguenze di scelte sbagliate e di assenza di politiche industriali nel nostro Paese. In tutti gli altri stabilimenti, infatti, la situazione e soprattutto la prospettiva non sono certamente migliori”. Come true-news-it ha scritto più volte, la strategia di Stellantis appare particolarmente spregiudicata. Con la continua minaccia di abbandonare gli stabilimenti italiani se non arriveranno sostanziosi contributi dal Governo. Nonostante i bilanci per il 2023 sono stati chiusi con un utile netto di 18.6 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente.

Aumento a Tavares: i consulenti lo avevano sconsigliato

Bastano i conti in positivo per giustificare il corposo aumento di uno stipendio già sontuoso? Gli analisti si erano dimostrati scettici a riguardo. Se è vero, come riporta Qui Finanza, che la società di consulenza ISS aveva segnalato come la remunerazione di Tavares fosse sette volte superiore rispetto a quella dei suoi colleghi europei e persino di concorrenti americani in Ford o General Motors. Tre diverse società avevano sconsigliato gli azionisti di dare il proprio via libera. E invece.

Tavares, la punta dell’iceberg: quanto guadagnano i top manager

Il maxi-stipendio di Tavares, più che un caso isolato, è ad ogni modo la punta dell’iceberg. Come riportava Milena Gabanelli per Data Room sul Corriere, anche l'”illuminato” Sergio Marchionne, nel 2017, suo ultimo anno in Fca, incassò 9,7 milioni di euro: 437 volte più di un metalmeccanico. Il fatto è che in Italia mentre gli stipendi dei top manager sono in costante ascesa, secondo l’Ocse siamo l’unico Paese europeo in cui negli ultimi 30 anni si è al contempo registrata una regressione dello stipendio annuale medio pari al 2,9%. La forbice si allarga.

Se anche gli operai guadagnassero di più, la paga di Tavares desterebbe meno scandalo? Probabile. Invece, il “divario virtuoso” indicato a suo tempo da Olivetti è quello che ad oggi corrisponde effettivamente al rapporto tra lo stipendio di operai e dirigenti intermedi. Gli ad invece già nel 1980 guadagnavano 45 volte i loro dipendenti. E nel 2008 si era passati – per quanto riguarda i top ten manager – ad un rapporto di uno a 416. Nel 2020 la proporzione era di 649 stipendi da operaio per pareggiare l’emolumento di un top manager. Tavares, insomma, è solo un sintomo (eclatante) ma non l’origine di una sproporzione che dà le vertigini.