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Pag pag: se la felicità è un piatto di spazzatura fritta

Pag pag: se la felicità è un piatto di spazzatura fritta

Perché leggere questo articolo? Mentre un terzo del mondo soffre la fame, ogni giorno un miliardo di pasti vengono buttati via. Producendo milioni di tonnellate di scarti alimentari che per gli abitanti della baraccopoli di Tondo, nelle Filippine, costituiscono l’ingrediente segreto della loro ricetta della felicità: il pag pag. Ovvero spazzatura fritta. Uno spunto di riflessione non banale sulle estreme disuguaglianze alimentari nel mondo.

Basta poco per essere felici. E per gli abitanti di Tondo, la più grande baraccopoli di Manila nelle Filippine, è la spazzatura l’ingrediente segreto della felicità. Infatti la loro ricetta preferita si chiama pag pag e consiste nella frittura degli scarti del cibo dei più ricchi. Un fast food differente, dunque, che sa di disperazione, di diseguaglianza e di fame. Quella di cui soffrono ancora più di 783 milioni di persone nel mondo.


Ma se un terzo della popolazione globale affronta gli stenti alimentari, ogni giorno vengono sprecati un miliardo di pasti. Equivalenti a un quinto del cibo prodotto nel mondo. Lo rivela il Food waste index report 2024 dell’Unep, un’indagine sullo spreco alimentare a livello internazionale, secondo la quale con il cibo gettato quotidianamente (per un totale di circa 1,05 miliardi di tonnellate nel 2022), si potrebbero sfamare tutti coloro che non hanno da mangiare.

Ridurre gli sprechi alimentari, a partire dalle nostre case

Per ridurre lo spreco alimentare del 50% entro il 2030, in linea con l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile 12.3 dell’ONU, è imperativo comprendere l’entità del fenomeno e individuare azioni essenziali volte a ridimensionarlo. Il Rapporto sull’Indice di Spreco Alimentare 2024 dell’UNEP offre la valutazione più precisa finora sullo sperpero di cibo a livello di vendita al dettaglio e di consumo. Fornendo ai paesi raccolte di dati e alcune possibili strategie per mitigare il problema.

In media, ogni persona butta via 79 chili di cibo all’anno, che si traducono in 1,3 pasti al giorno per ogni persona affamata nel mondo. Stando ai dati, nel 2022 il 19% del totale degli alimenti disponibili per i consumatori sono andati persi attraverso la vendita al dettaglio e i servizi di ristorazione. Rispettivamente con 131 e 200 milioni di tonnellate di sprechi. Ma è nelle case che si sperpera più cibo: circa 631 milioni di tonnellate.


Il rapporto Waste Watcher, che si occupa di analizzare lo spreco alimentare domestico e le abitudini di acquisto, gestione e consumo del cibo, rivela in realtà un leggero calo dello spreco domestico. Probabilmente a causa dell’inflazione e del caro-spesa, che ha spinto i cittadini italiani – e non solo – a cambiare le proprie abitudini di acquisto alimentare. Al contempo, però, l’Italia si colloca al terzo posto in Europa per il quantitativo di cibo buttato via o perso.

Pag pag: la ricetta della felicità nella disperazione


Nonostante il 2023 abbia registrato cali significativi di spreco alimentare, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, a causa dell’inflazione, il food waste è ancora un grave problema che riguarda in egual modo sia paesi ricchi che poveri. Ma c’è chi di questi sprechi ne fa la propria ragione di sopravvivenza. A documentarlo è il progetto Happiness di Giuseppe Bertuccio D’Angelo, “un viaggio per capire come cambia il concetto di felicità nelle diverse culture, tradizioni e religioni”. E il reportage infatti mostra come per gli abitanti della vasta baraccopoli filippina di Tondo la felicità faccia rima con pag pag. Un piatto di resti di pollo, recuperati dai rifiuti dei ricchi. Che per queste persone costituisce una vera prelibatezza in grado di svoltare in meglio la giornata, laddove la scarsità alimentare regna sovrana.

La ricetta, il cui nome letteralmente significa “scuotere via la spazzatura”, consiste nel raccogliere dalle discariche i resti di cibo lasciato dai consumatori di catene di fast food come McDonald’s e KFC. Lavare poi questi scarti per tre volte con acqua calda per rimuovere peli, liquame e tutte le altre impurità. E friggerli con salsa di soia e una spruzzata di Sprite, accompagnandoli con riso in bianco. Venduto a un prezzo accessibile, il pag pag diventa una fonte cruciale di sostentamento per gli emarginati di Tondo. Molti dei quali dipendenti dallo shaboo, un mix di metanfetamina e caffeina.

Al di là della mera sopravvivenza, il fenomeno del pag pag rivela molto dell’economia globale del cibo. Fa riflettere sull’estrema diseguaglianza alimentare del mondo e sull’enormità degli sprechi di cui, forse, non siamo completamente consapevoli, ma su cui è necessario intervenire. Perché è vero che basta poco per essere felici, ma nessuno dovrebbe esserlo mangiando i rifiuti degli altri.