Home Primo Piano Il divorzio ad alta velocità? Una rivoluzione per pochi. Anzi: pochissimi

Il divorzio ad alta velocità? Una rivoluzione per pochi. Anzi: pochissimi

Il divorzio ad alta velocità? Una rivoluzione per pochi. Anzi: pochissimi

“Un divorzio è un amore passato che ha trovato il modo legale di non passare mai”: così scriveva causticamente Ester Viola nel suo libro “Gli spaiati”. Ora che una sentenza della Cassazione ha definitivamente chiarito che il divorzio breve introdotto dalla riforma Cartabia è una strada percorribile, per le coppie al capolinea giunge quantomeno la possibilità di farsi scivolare addosso più rapidamente il peso di questo “amore passato”. O forse no. L’avvocata divorzista, che gli amori problematici o interrotti li racconta quasi quotidianamente curando la posta del cuore di “Io Donna” e la newsletter “Ultraviolet”, si dimostra piuttosto scettica. Raggiunta telefonicamente da true-news.it, Viola spiega infatti subito quale è l’inghippo che a conti fatti rende il clamore attorno alla sentenza della Corte suprema una bolla di sapone: “Questo divorzio ‘ad alta velocità’ presuppone che i due coniugi vadano molto d’accordo sia sugli aspetti patrimoniali, sia su quelli extra-patrimoniali, dal calendario dei figli in giù”.

Già, perchè laddove non c’è pieno consenso su tutti questi aspetti e non si giunge ad una domanda congiunta, semplicemente viene meno la possibilità di adottare il procedimento rapido introdotto dalla riforma Cartabia. “Forse due coppie su mille si trovano in questa posizione”, azzarda una stima Ester Viola. E del resto, se marito e moglie fossero così in sintonia sull’educazione dei figli e sulla gestione del patrimonio, forse… non starebbero divorziando. “Ogni coppia normalmente litigiosa, ma anche blandamente litigiosa, ha tutta una serie di dettagli e questioni di cui discutere”. Con posizioni che potrebbero restare civilmente divergenti. E quindi addio divorzio ad alta velocità. “Coppie così allineate al momento della separazione sono una rarità”, chiosa la divorzista. Gli avvocati sembrano saperlo bene e non si aspettano effetti rivoluzionari sul loro lavoro dalla sentenza della Cassazione: “Non credo che molti legali si troveranno a gestire questa situazione. Tuttalpiù è stato paventato il timore di eventuali pressioni psicologiche che la parte economicamente più forte della coppia potrebbe esercitare. Ma resta tutto da vedere”.

Divorzio e separazione insieme, senza aspettare sei mesi

Il verdetto 28727 della Cassazione ha quantomeno chiarito che “in tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art 473 bis 51 Cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”. Ponendo fine alle incertezze dei mesi scorsi, quando diversi tribunali di tutta Italia (Treviso, Firenze, Genova, Milano, Vercelli, Lamezia Terme, Bari, Padova) avevano dato interpretazioni diverse disattendendo di fatto quanto previsto dalla riforma Cartabia. La definizione di “divorzio rapido” deriva dal fatto che ora per le coppie (quella piccola minoranza che trova l’accordo perfetto) sarà possibile presentare la richiesta di divorzio contestualmente a quella di separazione, facendo venir meno la necessità di attendere sei mesi o più tra il primo atto ed il secondo. Sentenza accolta con “viva soddisfazione” dall’Organismo Congressuale Forense poichè ha “chiarito i dubbi interpretativi cosicché la normativa vigente può essere applicata in modo univoco e senza disparità di trattamento su tutto il territorio nazionale. L’Organismo congressuale forense auspica che l’introduzione di tale facoltà possa condurre un maggior rispetto delle linee guida in tema di giustizia previste dal Pnrr.”