Home Economy Manetti, il Ceo che Intermonte ha “cresciuto in casa” dal 1996

Manetti, il Ceo che Intermonte ha “cresciuto in casa” dal 1996

Manetti, il Ceo che Intermonte ha “cresciuto in casa” dal 1996

Per Intermonte il 2022 è stato indubbiamente un anno sull’ottovolante. Lo abbiamo recentemente raccontato su True-news.it, annotando come la Sim milanese abbia dovuto difendersi in un contesto reso complicato da mercati volatili, aumenti dei tassi, crisi globali in campo economico e finanziario. Pur permanendo l’utile (grazie ad una riduzione dei costi, specie le spese del personale), i ricavi si sono contratti di un decimo rispetto al 2021. Che per l’ad Guglielmo Manetti era stato un anno da incorniciare, con la quotazione di Intermonte a Piazza Affari ed il vento in poppa per tutto il settore dell’investment banking.

Manetti, la scalata in Intermonte iniziata nel 1996

Capitano ormai di lungo corso, Manetti pare ad ogni modo avvezzo a navigare anche in acque agitate. Specie al timone di Intermonte, società nella quale è di fatto cresciuto. Nato a Milano nel 1969, Manetti si è laureato in Economia politica all’Università Cattolica. Dal 1995 è socio ordinario dell’Associazione Italiana Analisti Finanziari (AIAF) – CIIA (Certified International Investment Analyst). Una breve esperienza alla Borsa Italiana e nel 1996 è già dentro Intermonte. Si fa le ossa come analista sul settore finanziario, poi dal 2009 è Head of Research. La scalata continua: diviene vice direttore generale, nel 2016 è Head of Advisory desk. Infine due anni dopo la nomina ad amministratore delegato.

Manetti, nel 2021 la quotazione in Borsa di Intermonte

L’highlight del suo percorso professionale: la quotazione in Borsa di Intermonte nell’ottobre del 2021 sul mercato Aim Italia, quello dedicato alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita. L’operazione di quotazione è stata seguita da Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking), in qualità di Global Coordinator, Bookrunner e Specialist, da Intermonte SIM in qualità di Co-Lead Manager e BPER Banca in qualità di Nominated Adviser. Manetti aveva commentato: “Un passo importante nell’evoluzione del nostro modello di partnership che ci consente di rafforzare il posizionamento come operatore di riferimento nel segmento delle PMI, e accelerare lo sviluppo del business, in particolare nei servizi digitali e nell’Investment Banking”.

Manetti e la politica:” Partiti totalmente disinteressati all’evasione fiscale…”

Nel 2016, quando era ancora vicedirettore generale di Intermonte Advisory, Manetti ha pubblicato un Focus sulla Borsa italiana intitolato: “AAA investitori istituzionali cercasi per mercato italiano in saldo…”. Un manager dunque fortemente concentrato sulla propria impresa e su tutto ciò che ruota attorno ad essa, come è comprensibile. Nulla o quasi, nemmeno online, filtra rispetto ad altre passioni o interessi di Manetti. Che è attivo in particolare su Linkedin nella ricondivisione dei contenuti social di Intermonte. E che non disdegna di tanto in tanto di confrontarsi con altri utenti provenienti dal mondo del banking. Sbottonandosi con qualche riflessione anche sulla politica.

Ecco ad esempio cosa diceva un anno fa commentando un articolo del Corriere che riportava dati non incoraggianti sulle dichiarazioni Irpef e l’evasione fiscale in Italia: “I numeri che pubblica periodicamente Brambilla sul Corriere Economia sono sistematicamente sconfortanti. Il totale disinteresse di tutti i partiti nei confronti dell’evasione fiscale temo sia assolutamente sintomatico di quanto la preoccupazione a eludere le tasse (non necessariamente evadere…) sia decisamente superiore rispetto a quella di far pagare le tasse a tutti in modo equo. Un altro esempio di come la soluzione semplice ad un problema complesso non sia mai la prima scelta…”