Home Economy Il contante resiste e non è da boomer, la “cashless society” è ancora lontana

Il contante resiste e non è da boomer, la “cashless society” è ancora lontana

Il contante resiste e non è da boomer, la “cashless society” è ancora lontana

Perchè leggere questo articolo? L’attaccamento al contante sembra non essere scalfito più di tanto dalle tendenze che inneggiano a una guerra alla liquidità. Il contante non è da boomer, è una scelta personale ancora popolare. Così anche la Banca centrale europea si erge in sua difesa, opponendosi all’idea di un’inevitabile transizione alla cashless society.

Il contante è per sempre. Gli italiani lo sanno bene e sembrerebbero esserci affezionati. Il nostro Paese infatti si posiziona in fondo alla classifica dei paesi Ue per numero di transazioni cashless pro capite. Seguendo una tendenza opposta rispetto alla media europea. Ma l’approdo verso una cashless society, cioè una società senza monete e banconote, sembra essere ancora lontano. La Banca Centrale Europea infatti non ha tra i suoi obiettivi l’eliminazione del denaro liquido. Le analisi e le sperimentazioni che possono portare all’introduzione di un euro digitale nella zona euro non comportano un graduale superamento dei metodi di pagamento più tradizionali. Nessuna demonizzazione o guerra al contante sembra essere in programma dunque.

Contanti e pregiudizi, ma pagare in cash non è da boomer

Secondo uno studio degli economisti Alejandro Zamora-Pérez, Andrea Marini e Juha Honkkila, l’uso del contante resta estremamente popolare. Con circa il 74% degli adulti nella zona euro che effettua pagamenti cash ogni giorno. Nonostante il ricorso al liquido abbia registrato un calo dal 79% al 59% delle transazioni nei negozi fisici nell’arco di sei anni.

L’idea per cui il pagamento in contanti sia però una cosa da “vecchi” o da gente poco abituata ai mezzi digitali è solamente un pregiudizio. I preconcetti sul contante come metodo di pagamento obsoleto sono infatti sfatati dai tecnici della BCE, che identificano il pagamento cash come una scelta personale influenzata da abitudini e circostanze individuali. Pertanto, l’istituzione respinge l’idea di una transizione digitale universale come inevitabile. Schierandosi invece a favore del mantenimento delle diverse opzioni di pagamento.

La BCE difende il contante

Contrariamente alle tendenze mondiali, che vedono la crescente adozione di pagamenti digitali e l’idea di una “società senza monete e banconote”, la BCE difende il contante. Impegnandosi a garantirne l’accessibilità, attraverso una rete di sicurezza che sostenga coloro che scelgono o necessitano della liquidità come opzione di pagamento. Ciò si traduce nell’assicurare la disponibilità e la diffusione degli sportelli bancomat per il ritiro di contanti, particolarmente nelle aree meno servite.

L’obiettivo finale dell’istituzione è preservare la diversità nel panorama finanziario, garantendo che tutte le preferenze di pagamento individuali siano rispettate e supportate nella zona euro. Questa posizione pro contante della BCE non è nuova. Qualche anno fa ci fu un ampio dibattito sull’idea di eliminare le banconote da 500 euro, per disincentivare la criminalità e gli spostamenti illeciti di denaro. Sebbene l’emissione di nuove banconote dal taglio più “prezioso” sia stata interrotta, la validità di quelle già emesse è stata conservata. La pressione in questo senso arrivò in particolare dalle banche centrali di Austria e Germania, nazioni dove resta molto forte la cultura di pagare in contanti e conservarne in casa grandi quantità.

Nè la demonizzazione del contante né l’utopia della società senza monete e banconote sono dunque nei piani della Bce. Italia, Germania, Austria e tutti gli affezionati al cash possono ancora dormire sonni tranquilli.